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Roberta Sassano, Il Barocco a San Severo: il Santuario della Madonna del Soccorso

Il 30 luglio del 1627 un catastrofico terremoto rase completamente al suolo la città di San Severo, situata nel cuore dell’Alto Tavoliere. La ricostruzione fu lenta, ma nel Settecento, San Severo rifiorì in spirito barocco e vide sorgere sfarzose costruzioni, tra cui numerosi palazzi nobiliari e borghesi, i monumentali monasteri dei celestini, dei francescani e delle benedettine, e diverse chiese. Alta espressione del Barocco della Puglia Settentrionale è soprattutto il centro storico della città,  dichiarata Città d’Arte dal 2006. Ricco di chiese, palazzi e cantine ipogee che si offrono al visitatore in tutta la loro bellezza: l’armonia delle linee, i volumi sapientemente orchestrati invadono lo spazio urbano dal forte impatto scenografico, tipicamente in stile barocco.

Manifesto del glorioso Settecento di Capitanata è il prospetto della chiesa di San Lorenzo delle Benedettine, sommo poema di pietre curve che si riflettono dolcemente, tingendosi di continui trapassi chiaroscurali tra le seducenti increspature. Un’ammaliante pittura di pietre rare infesta anche gli scuri interni della chiesa della Pietà: un uso del marmo elegantemente intarsiato che raggiunge l’apice della bellezza nell’altare maggiore che agisce sui sentimenti dei fedeli attraverso il suo cromatismo caldo e suadente. Di ineguagliabile bellezza anche la Cattedrale, le chiese di San Nicola e dei Celestini.

Sassano2Tuttavia è nel Santuario del Soccorso che il Barocco trova la giusta esaltazione, sia all’interno, che sulla facciata, scolpita dal maestro Francesco Cervone da San Severo e quindi soffermiamoci in particolar modo su quest’edificio. Dedicata in origine a San Pietro, la chiesa fu eretta nel XII secolo, e divenne sede dei Padri Agostiniani, che vi affiancarono un monastero attestato già nel 1319. Tornati in città nel 1514, dopo un periodo di allontanamento, i monaci potrebbero aver portato il culto della Madonna del Soccorso, che è una Madonna Nera, statua d’incomparabile fattura bizantina, con tra le braccia un bambinello di eguali sembianze, dimostratasi nei secoli dispensiera di numerose grazie, tanto che Papa Pio IX, con una Bolla del 10 settembre 1857, la dichiarò Patrona della Città di San Severo. Ogni anno, la terza domenica di Maggio, la Patrona viene festeggiata e portata in processione, mentre giochi, luminarie, batterie, fuochi pirotecnici e bande musicali allietano l’incontro della Madonna con il suo popolo: l’incontro con la propria Protettrice non impedisce ai cittadini di vivere tre giorni di frenesia, soprattutto per lo sparo delle “batterie” e per l’assegnazione del relativo PALIO tra i rioni: centinaia di metri di spari posti ad ogni angolo del Giro Esterno, accesi al momento dell’arrivo della processione, con la spettacolarità di migliaia di giovani, con bandane e magliette, i quali precedono, correndo, gli spari veloci che li inseguono, fino al botto finale, che viene salutato da un applauso immenso, quasi catartico, di tutto il popolo. E’ dunque abbastanza evidente come queste celebrazioni in onore della Madonna del Soccorso rientrino pienamente nel gusto tutto barocco per la spettacolarizzazione degli eventi, tipico appunto delle feste, delle processioni e del teatro secenteschi.

Sassano4Completamente ristrutturata tra il 1750 e il 1759, nel 1780 la chiesa fu  inoltre arricchita dell’elegante facciata in pietra, opera di Pietro e Gregorio Palmieri. L’altare maggiore, opera del marmorario napoletano Vincenzo Palmieri, è stato realizzato nel 1765, mentre di poco successivi sono i due eleganti altari laterali, egualmente in marmo policromo, di san Michele, molto venerato anche nella vicina Monte Sant’Angelo, dove il culto micaelico raggiunge il suo acme, attirando da secoli pellegrini che visitano la Grotta omonima e  di san Raffaele (quest’ultimo con statua lignea del 1750, opera di Domenico Urbano). Lo slanciato campanile barocco, invece, è frutto di stratificazioni sette-ottocentesche. Radicali lavori di ammodernamento dell’interno furono eseguiti, sotto la direzione di Severino del Giudice, nel 1912. Il portale, suddiviso in due ordini e tripartito verticalmente, è sormontato dallo stemma con l’immagine della Madonna con il Bambino. Nelle due nicchie dell’ordine superiore sono inserite le statue di Sant’Agostino e Sant’Isidoro Agricolo, realizzate entrambe dai fratelli Palmieri nel 1780. Nel 1957 la chiesa fu dichiarata ufficialmente Santuario mariano della diocesi di San Severo.