Marco Giroldi, Reggio Emilia e Sassuolo sulla strada del Barocco
I fatti sono noti: il 27 ottobre 1597, con la morte di Alfonso II d’ Este, si estingue il ramo principale della famiglia ed il cugino Cesare, designato erede per testamento, e’ costretto a lasciare Ferrara nel 1598 per avviarsi verso Modena che diventerà la “nuova capitale”.
Cesare d’ Este si trova di fronte ad un difficile compito: Modena, città piccola e caratterizzata da un assetto urbanistico ancora medioevale, doveva esser trasformata in una capitale degna di ospitare una corte illustre.
I primi decenni del Seicento, normalmente considerati grigi e cupi, sono invece caratterizzati da tutte quelle iniziative artistiche, urbanistiche ed architettoniche che trasformeranno Modena in un’importante capitale estetica e politica.
Il parallelo arte e politica e’ evidente: la trasformazione architettonica ed artistica accompagna il consolidamento e la creazione di nuove e vecchie alleanze, le nuove relazioni con le famiglie aristocratiche modenesi e la ridefinizione giurisdizionale dei poteri. Saranno fondamentali anche i rapporti con la Spagna ed il Re Cattolico Filippo III e con la Lombardia Spagnola del Conte di Fuentes.
Inizia dunque quella parabola artistica, politica e culturale che raggiungerà il suo punto più alto nella reggenza di Francesco I d’ Este e nell’immagine di grandezza evocata dal Palazzo Ducale di Modena. Se e’ vero che gli effetti della trasformazione sono evidenti nella capitale Modena, è altrettanto vero che questo processo politico e culturale produce effetti significativi anche nella periferia del Ducato, in piccoli centri quali Sassuolo e Reggio Emilia che meritano di essere presi in esame e di essere considerati come tappe importanti sulla “Strada del Barocco”.
Il Palazzo Ducale di Sassuolo
Nel 1634 Bartolomeo Avanzini comincia la trasformazione della vecchia rocca di Sassuolo in Villa Ducale. Il risultato e’ un palazzo detto “La Delizia” per la sua architettura e per la bellezza delle fontane e del parco.
Gli ambienti sono dipinti da artisti vari che ben interpretarono lo spirito ambizioso e mecenatistico di Francesco I: Jean Boulanger, pittore ufficiale della corte estense, Angelo Michele Colonna e Agostino Mitelli. Nelle pareti e nei soffitti delle sale si intrecciano temi allegorici ed episodi della storia estense, eroi mitologici della letteratura classica e cavalleresca, tutti uniti per esprimere ed esaltare la nobiltà e il “buon governo” estense.
La Basilica della Ghiara Di Reggio Emilia
La struttura originale risale al XIV secolo. In seguito a numerosi miracoli attribuiti ad un’immagine della Vergine (“della Ghiara”) si decide per la costruzione di una Basilica. Situata lungo Corso Garibaldi (antico Corso della Ghiara), la Basilica ha una pianta a croce greca. I lavori di costruzione e gli affreschi (tutti di scuola emiliana) vennero ultimati nei primi anni Trenta del Seicento, grazie all’importante contributo della corte che ne fece un importante luogo di culto e di pellegrinaggio.