La Basilica di San Sebastiano ad Acireale
Situata nell’antico centro storico di AcirealeAcireale è una città della provincia di Catania. Come gli altri centri siciliani che presentano il prefisso Aci (quali Aci Catena e Aci Castello), anche Acireale deriverebbe dalla leggendaria Xiphonia, la cui fondazione si intreccia con il mito della storia d’amore tra la ninfa Galatea e il pastorello Aci. La ricostruzione successiva al terremoto del 1693 l’ha resa una dei gioielli del Barocco italiano., a pochi passi dal Duomo, la basilica di San Sebastiano è il monumento più celebre della città siciliana. Venne costruita a partire dal 1609, quando le confraternite della chiesa acquistarono l’area dove sorgeva un oratorio dedicato allo stesso santo e ormai troppo piccolo per le necessità della comunità dei fedeli. I lavori vennero conclusi solo nel 1652, ma gli ingenti danni provocati in tutta la Sicilia orientale dal disastroso terremoto dell’11 gennaio 1693 colpirono anche Acireale e la basilica di San Sebastiano, di cui crollò il coro e andarono persi alcuni affreschi che adornavano l’interno. Il suo attuale aspetto risale quindi ai lavori di ricostruzione dei primi anni del XVIII secolo, finanziati in larga parte dai lasciti di ricchi cittadini.
Il disegno e la direzione dei lavori della fastosa facciata si devono ad Angelo Bellofiore. Statue di santi, teste di angeli, mascheroni apotropaici e varie altre decorazioni, unite da motivi floreali, ricoprono le superfici delle lesene (18 in tutto) e degli stipiti delle porte. Un coro formato da 14 putti che reggono ghirlande di frutti e fiori (foto 2) separano il primo ordine dal secondo, mentre la trifora della loggia campanaria domina l’intera struttura. Il sagrato è delimitato da una balaustrata sulla quale sono posizionate dieci statue, scolpite nel 1754 da Giovan Battista Marini su disegno di Pietro Paolo VastaPietro Paolo Vasta (1697-1760) è stato un pittore di Acireale, famoso soprattutto per gli affreschi della cattedrale e di altre chiese della sua città natale. e raffiguranti altrettanti personaggi dell’antico testamento: Giuditta, Giaele, Davide, Giosuè, Mosè, Aronne, Giuseppe Giusto, Giuda Maccabeo, Gedeone e Sansone.
Si accede all’interno attraverso una grande porta di fine Ottocento in ferro, con scene evangeliche scolpite su formelle di bronzo. L’impianto a croce latina si sviluppa su tre navate e presenta uno splendido pavimento marmoreo. Numerosi sono gli affreschi, soprattutto di Pietro Paolo Vasta, risalenti agli anni Trenta del XVIII secolo: la Pietà e la Trinità coi santi Marco Evangelista, Girolamo, e Liborio Vescovo. Sono invece andati perduti a causa del terremoto del 1693 le opere di Baldassarre Grasso, maestro del Vasta. A destra nel transetto, dietro la triplice porta che sovrasta l’altare, è conservato il simulacro di San Sebastiano, portato in processione su un fercolo in argento ogni 20 gennaio. Degno di nota anche il Museo, situato vicino alla sacrestia.