Innocenzo X
Giovanni Battista Pamphilj (1574-1655) apparteneva ad una nobile famiglia romana, originaria di Gubbio. Laureato in legge, fu protagonista di una brillante carriera in Curia prima di essere consacrato vescovo (1627) e di essere creato cardinale da Urbano VIII (1630). Alla morte del pontefice, Pamphilj venne eletto come suo successore nel conclave del 1644, scegliendo il nome di Innocenzo X. Abile politico, protestò invano contro la Pace di Vestfalia, che poneva fine alla Guerra dei Trent’anni e, soprattuto, alle ambizioni universalistiche della Chiesa cattolica. Nel 1649, Innocenzo X decise, a seguito dell’omicidio del vescovo locale, l’invasione del ducato di Castro e la successiva distruzione della città (seconda guerra di Castro). Fu inoltre il papa che convocò il XIV giubileo, che condannò ufficialmente la dottrina giansenista, che affidò al Bernini la definitiva sistemazione di piazza Navona. Lo stretto rapporto del pontefice con la cognata, Olimpia Maidalchini, fu inoltre fonte di critiche e di voci malevoli.