Galatone
La regione del Salento è ricchissima di testimonianze artistiche riconducibili al gusto e allo stile dell’epoca barocca. Anche una città di poco più di 15.000 abitanti come Galatone, in provincia di Lecce, conserva al suo interno un ricco patrimonio artistico, in larga parte riconducibile al Barocco.
Ne è un esempio il Palazzo Marchesale (immagine 1), costruito per volere degli Squarciafico in corrispondenza di una torre di epoca angioina e oggi molto rimaneggiato in seguito al terremoto del 1743. Su uno degli angoli della facciata sono rappresentati gli stemmi delle famiglie feudatarie che abitarono il Palazzo, ovvero gli Squarciafico, i Pinelli, i Pignatelli e i Grillo.
La chiesa principale della città è la Collegiata dell’Assunta, edificata tra il 1591 e il 1595 al posto di una preesistente chiesa. La facciata è divisa in tre ordini da trabeazioni aggettanti. Il primo ordine, scandito da paraste, presenta il portale in posizione centrale. In corrispondenza del portale, nel secondo ordine, una bifora sormontata da trabeazione con timpano spezzato è posta in mezzo a due monofore laterali. Nel terzo ordine l’attenzione è catturata da due balaustre in pietra. L’adiacente campanile, a tre piani, richiese lavori di costruzione che si protrassero per oltre un secolo. L’interno della chiesa è ad unica navata a croce latina, con otto cappelle laterali, quattro per lato, e altre due cappelle nel transetto. Queste ultime sono inoltre arricchite da dipinti e altari barocchi.
Il Santuario del SS. Crocifisso della Pietà venne edificato una prima volta nel 1623 per custodire un’icona raffigurante proprio il SS. Crocifisso della Pietà (XIV secolo). L’edificio venne poi ricostruito a partire dal 1683, in seguito ad un crollo. Ai lavori, che durarono fino al 1696, presero parte vari artisti, tra cui il celebre architetto leccese Giuseppe Zimbalo. La facciata (immagine 2), suddivisa in tre ordini e realizzata in carparo e in pietra leccese, è caratterizzata da una leggera bicromia. Nel primo ordine, scandito da una serie di paraste corinzie, domina il portale d’ingresso, sopra il quale è posizionata la statua in pietra di Gesù crocifisso circondato da quattro cherubini. Le quattro nicchie laterali ospitano le statue degli Evangelisti. Il secondo ordine presenta una finestra fiancheggiata da due nicchie con le statue di San Giovanni Battista e di San Sebastiano, mentre le statue dei Santi Pietro e Paolo poggiano sulle volute esterne. Nel terzo ordine sono raffigurati invece San Michele Arcangelo e l’Angelo custode. All’interno, la pianta è a croce latina con quattro cappelle per lato e sul transetto non sporgente si innesta un tamburo ottagonale. Gli affreschi che decorano la cupola si riferiscono al tema del ritrovamento della Croce da parte di Sant’Elena imperatrice. Nel presbiterio, delimitato da una balaustra in marmo policromo, al centro dello splendido altare in pietra leccese è possibile ammirare l’icona del SS. Crocifisso della Pietà, affiancata dalle statue di San Francesco Saverio e di San Francesco di SalesFrancesco di Sales (1567-1622) discendeva da un’antica famiglia nobile savoiarda. Laureatosi in diritto all’Università di Padova, decise però di diventare sacerdote. Si dedicò in particolare alla predicazione in regioni dominate dal Calvinismo. Vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa, fu proclamato santo nel 1665 da papa Alessandro VII..
La chiesa di San Sebastiano venne costruita ad inizio XVI secolo accanto al convento dei Domenicani, ma l’attuale struttura barocca risale ai primi anni del Settecento. La facciata (immagine 3), simile a quella del Santuario del Crocifisso, è in carparo locale, divisa in tre ordini e coronata da un ondulato frontone. Il primo ordine, scandito da paraste con capitelli ionici, presenta un bel portale d’accesso, sormontato da una piccola statua di San Sebastiano affiancata da due leoni stilofori. Due nicchie vuote sono poste ai lati del portale, nel primo ordine, e del finestrone riccamente decorato del secondo ordine. Nell’interno, ad unica navata con presbiterio, spiccano i due altari barocchi laterali, arricchiti da pregevoli tele, e le statue in pietra posizionate sulle alte paraste.
La chiesa di San Giovanni Battista venne edificata nel XVII secolo con il progetto di essere la chiesa del convento delle Clarisse, mai effettivamente realizzato. La facciata (immagine 4) ha un aspetto sobrio, con un semplice portale sormontato da una lunetta affrescata, una finestra centrale elegantemente decorata e un fastigio con la nicchia che conserva la statua dell’Immacolata. L’interno, a navata unica rettangolare, custodisce un fastoso altare maggiore in pietra leccese. La chiesa è oggi sede della Confraternita dell’Immacolata Concezione.
Risalenti alla stessa epoca, ovvero a cavallo tra XVI e XVII secolo, sono anche le chiese di San Francesco d’Assisi e della Madonna della Grazia, che tuttavia non sono riconducibili allo stile e all’arte del Barocco.