Varallo e Varese
Il Sacro Monte di Varallo è l’esempio più antico, e probabilmente quello di maggiore valore artistico, tra i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia. I lavori di costruzione iniziarono sul finire del XV secolo, su un’imponente parete rocciosa che sovrastava il centro abitato di Varallo, secondo il progetto del frate francescano Bernardino Caimi. L’idea era quella di creare una Nuova Gerusalemme, che richiamasse, anche nella conformazione fisica dei luoghi e nella forma degli edifici, l’esperienza del pellegrinaggio in Terra Santa. I lavori proseguirono anche dopo la morte di padre Caimi, affidati alla guida, nei decenni successivi, dello scultore e architetto Gaudenzio Ferrari, di alcuni suoi allievi e poi, negli anni Sessanta del Cinquecento, dell’architetto Galeazzo Alessi. Quest’ultimo cambiò il disegno complessivo della struttura, rinunciando a una ricostruzione topografica della vita e della passione di Cristo (attraverso i luoghi di Nazareth, Betlemme e Gerusalemme), a favore di una narrazione cronologica. Carlo Borromeo e i duchi di casa Savoia si interessarono in prima persona e con continuità della struttura, che subì poi numerosi cambiamenti nel corso del XVII secolo, periodo al quale risale la costruzione della Basilica dell’Assunta. Ai giorni nostri, il Sacro Monte di Varallo è composto dalla Basilica e da 45 cappelle affrescate, che custodiscono oltre 800 statue di terracotta policroma a grandezza naturale.
La struttura di Varallo fece da modello per gli altri Sacri Monti realizzati nel corso del XVI e XVII secolo all’interno dei confini del ducato di Milano. I lavori di costruzione del Sacro Monte di Varese (foto: cappella VII) iniziarono nel 1604, attorno al Santuario di Santa Maria del Monte, meta di pellegrinaggio sin dal Medioevo. Tredici cappelle furono terminate già nel 1623 grazie alla generosità delle donazioni dei fedeli e sotto la direzione dell’architetto Giuseppe BernasconiGiuseppe Bernasconi (o Bernascone), detto il Mancino, fu un architetto di Varese. Nato nella città lombarda nel 1560 circa, morì nel 1625 o poco dopo. La sua opera più importante fu la chiesina dell’Immacolata, sempre a Varese, costruita sotto il patrocinio del cardinale Federico Borromeo.. L’intera struttura, alla cui realizzazione si interessò direttamente anche il cardinale Federico Borromeo, venne completata entro la fine del XVII secolo. Le 14 cappelle, dedicate ai misteri del Rosario, portano al santuario di Santa Maria del Monte, che funge da quindicesima cappella. Divise a gruppi di cinque, come avviene nel rosario, le cappelle sono separate tra loro da archi trionfali e spettacolari fontane, manieriste nello stile e pensate per il ristoro del pellegrino. All’interno delle cappelle, affreschi e statue in terracotta policroma costituiscono un eccellente esempio d’arte sacra nell’area milanese del Seicento.