Il Duomo di Catania
Altro simbolo della ricostruzione post-terremoto di Catania e della maestria di Vaccarini è senz’altro il Duomo. L’originario tempio, edificato nell’XI secolo, era stato più volte distrutto da incendi e catastrofi naturali. Dopo il sisma del 1693, venne quasi completamente ricostruito. L’interno presenta una pianta a croce latina, divisa in tre navate. Nella navata di destra si possono ammirare una tela del BorremansGuglielmo Borremans (1672-1744) è stato un pittore fiammingo, nativo di Anversa. La sua fama è tuttavia legata soprattutto all’Italia, dove trascorse buona parte della sua vita, in particolare a Napoli e in Sicilia. In vari musei e chiese dell’Isola sono oggi conservate le sue opere più celebri. sul primo altare, la tomba del musicista catanese Vincenzo BelliniCatanese di nascita, Vincenzo Bellini (1801-1835) è uno dei più grandi e celebri operisti italiani dell’Ottocento. Tra le sue opere, Norma, La sonnambula, La straniera e I puritani. È sepolto nel duomo di Catania. e, soprattutto, la cappella, maestosamente decorata, dedicata a Sant’Agata. Al suo interno, una porta dorata dà accesso alla camera sotterranea in cui sono custoditi il busto reliquiario della Santa e lo scrigno con le sue reliquie. In entrambe le navate laterali sono posti cinque altari, ognuno decorato da tele di notevole valore artistico, mentre l’altare maggiore, situato al centro, è in stile normanno, contornato da un coro ligneo della fine del XVI secolo, opera dello scultore napoletano Scipione di Guido. L’altare, in marmo policromo, presenta sulla sommità una base in argento, su cui viene sistemato il busto reliquiario di Sant’Agata nel corso dei festeggiamenti in suo onore. Al centro dell’abside, una grande monofora risalente al XII secolo richiama l’origine medievale del Duomo, anche se la vetrata è di epoca più recente.
All’esterno, la facciata, divisa in tre ordini, venne ricostruita nel 1711 su disegno di Vaccarini. Il primo ordine presenta sei colonne di granito, forse provenienti dal Teatro Romano, con il portone ligneo al centro. Su di esso, sono scolpiti vari episodi della vita e del martirio di Sant’Agata, oltre a svariati simboli della cristianità e agli stemmi di alcuni papi. Ai lati del portone dominano, su due alti supporti, le statue in marmo di San Pietro e San Paolo. Nel secondo ordine, sei colonne grandi e due più piccole sono poste ai lati del grande finestrone centrale, di fronte al quale è posizionata la statua della protettrice di Catania. A lei sono riferiti i due acronimi che accompagnano le finestre ovali poste ai lati: MSSHDEPL (Mentem sanctam, spontaneum honorem Deo, et patriae liberationem, ovvero Mente santa, spontaneo onore di Dio e liberazione della patria) e NOPAQVIE (Noli offendere Patriam Agathae quia ultrix iniuriarum est, ovvero Non offendere il paese di Agata, perché è vendicatrice di ogni ingiustizia). Anche il campanile, sottoposto a svariati crolli e riedificazioni nel corso dei secoli, venne ricostruito in seguito al terremoto del 1693. La cupola, posta sull’abside, risale invece all’inizio del XIX secolo.