Raffaello
Raffaello Sanzio (1483-1520) è stato uno dei più grandi rappresentanti del Rinascimento italiano, e in generale uno degli artisti più influenti e imitati nella storia dell’arte occidentale. Nato a Urbino, era figlio di Giovanni Santi (morto nel 1494), presso la cui fiorente bottega ricevette la prima formazione. Prestò l’apprendistato presso la bottega del Perugino, tra il 1494 e il 1498, e l’anno seguente si trasferì a Città di Castello, dove già risultava “maestro”. Qui ricevette il suo primo incarico: assieme ad Evangelista da Pian di Mileto realizzò infatti la Pala del beato Nicola da Tolentino, conclusa nel 1501. Ormai conosciuto e richiesto in tutta l’Umbria, agli inizi del XVI secolo cominciò a viaggiare anche fuori regione, fino ai soggiorni a Siena (chiamanto dal Pinturicchio) e a Firenze (1504-1508). Pur continuando a ricevere commissioni dall’Umbria e da altre parti del centro Italia, Raffaello si trasferì infine a Roma nel 1508, dove sarebbe rimasto fino alla morte (1520). Prese così parte alla grande opera di rinnovamento artistico e urbanistico voluto da papa Giulio II, alla quale lavorarono altri grandi artisti come Michelangelo e Bramante. Confermato nei suoi incarichi da Leone X, lavorò alla Stanza della Segnatura (in cui spicca la celeberrima Scuola di Atene), ma anche per committenti privati, su tutti Agostino Chigi. Agli anni romani risalgono i più celebri ritratti (come quelli di Baldassarre Castiglione, Giulio II e Leone X), grandi pale d’altare (su tutte, l’Estasi di Santa Cecilia) e gli arazzi per la Cappella Sistina. Si dedicò anche al cantiere di San Pietro, progettò, nelle vesti di architetto, vari palazzi e diede vita anche ad una grande bottega a Roma, capace di realizzare commissioni di grande qualità e in tempi brevi grazie all’apporto di garzoni, allievi (su tutti Giulio Romano) ma anche maestri già affermati. La sua ultima opera, conclusa da Giulio Romano, fu la Trasfigurazione, esposta nella camera ardente dell’artista: egli morì infatti il 6 aprile 1520, venerdì santo, a soli 37 anni e il suo corpo fu sepolto nel Pantheon.