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La Festa di Nola oggi

Uno dei momenti più attesi della Festa è il gesto della prima alzata degli obelischi da terra. Ad effettuarla sono le paranze, ovvero i gruppi di portatori composti da 120 devoti per ogni Giglio, detti anche cullatori (vestiti con la tipica divisa della corporazione e dotati di fischietto e nacchere). Un’operazione che avviene in ogni Rione ed è diretta dal capo-paranza. Inizia così la marcia degli ‘ingegni’ nolani. Un percorso che, tra alzate e posate repentine, li porterà fino a Piazza Duomo. Qui, i Gigli, disposti ai lati della BarcaLa Barca di Nola è una ‘macchina’ scenica in legno, menzionata per la prima volta in un documento settecentesco, che oggi ospita al suo interno un Moro danzante (“o Turco” in dialetto). Si tratta di un elemento scenografico pensato per raffigurare la nave che avrebbe riportato a Nola il Santo ed i suoi compagni di prigionia. La Barca sfila insieme ai Gigli la domenica successiva al 22 giugno., quattro per parte, attendono l’uscita di San Paolino. Quando si splanca il portone della Chiesa, la statua argentata del Santo viene bersagliata da una fitta sassaiola di confetti. A questo punto, però, la festa si interrompe per il pranzo. È nel pomeriggio infatti che ha inizio la famosa sfilata tra i vicoli stretti e tortuosi del centro storico, dove le paranze si sfidano per abilità e resistenza. Al termine del corteo i Gigli vengono riportati davanti la casa del rispettivo Maestro di Festa. L’ultimo obelisco, quello dei Sarti, rientra nel Rione all’alba del giorno successivo. La Festa si conclude, qualche giorno dopo, con la svestizione e l’abbattimento violento dei Gigli

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