Il topos della lotta tra Mori e Cristiani nei giganti di Messina
Il topos dello scontro tra mori e cristiani riemerge laddove l’origine dei giganti è connessa alle gesta di Ruggero d’Altavilla e alla liberazione di Messina e, più in generale, dell’Italia meridionale dal dominio arabo. Il fatto che i giganti siano stati creati tra la conquista di Tunisi (1535) e la battaglia di Lepanto (1571), e che la flotta cristiana guidata da don Giovanni d’Austria sia partita proprio dal porto di Messina, ha certamente influito nell’identificazione dei due colossi con l’epopea normanna, un antecedente storico formidabile per lo scontro in atto con gli Ottomani. Alcuni documenti iconografici raffigurano l’ingresso trionfale del Conte Ruggero a Messina, accompagnato dai prigionieri mori e dai loro cammelli, usati per trasportare il bottino di guerra. Le statue equestri rappresenterebbero, di conseguenza, i due principi saraceni sconfitti dai normanni e costretti ad assistere a cavallo alla messa fuori della porta della chiesa; mentre l’animale esotico sarebbe il simbolo dello spirito prevaricatore e del fiscalismo arabo.