Il Camiddu di Messina
Originariamente figurato come una pelle indossata da due portatori, oggi sorretta da uno scheletro ligneo più rigido, il cammello di Messina è l’animale su cui il Conte Ruggero sarebbe entrato a Messina dopo aver sconfitto gli arabi, ovvero su cui i normanni avrebbero trasportato in città il bottino di guerra. Alcuni scrittori antichi sostennero di aver visto sfilare il cammello davanti o al fianco della Vara (il fercolo barocco su cui è portata in processione la Madonna dell’Assunta a metà agosto), interpretandolo così come un simbolo della natività. Oggi, il cammello messinese, mutato il contesto simbolico in cui era stato pensato, si ritrova ai margini di una scenografia festiva in cui risaltano maggiormente i giganti e la magnifica Vara dell’Assunta. Il suo equivalente calabrese, invece, essendosi adattato al gusto contemporaneo (in particolar modo grazie all’allestimento dei fuochi pirotecnici sulla sua carcassa), gode di un maggiore protagonismo.