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Il Corpus Domini e i Misteri di Campobasso

I Misteri di Campobasso hanno una lunga storia alle spalle, che travalica i confini del capoluogo molisano. Sin dal Medioevo, infatti, in Europa, in occasione delle principali solennità ecclesiastiche, si svolgevano rappresentazioni teatrali a tema religioso ispirate alle Sacre Scritture o alle vite dei Santi (note in Italia come Misteri e in Spagna come Misterios, autos historiales o comedia de Santos). Le leggende agiografiche venivano rappresentate soprattutto in occasione del Corpus Domini (una cerimonia liturgica che celebra la presenza reale del Cristo nell’Eucarestia), il giovedì successivo alla Pentecoste (festività mobile che cade il cinquantesimo giorno dopo Pasqua). In origine, tali messe in scena prevedevano la partecipazione di personaggi viventi. A partire dal Seicento, però, per impulso della Chiesa controriformista, gli attori vennero progressivamente sostituiti da statue o gruppi statuari, al fine di adeguare le cerimonie ai nuovi dettami ecclesiastici e prevenire le sbavature provocate dall’eccessiva immedesimazione dei fedeli.

La cerimonia dei Misteri che ancora oggi si tiene a Campobasso in occasione della Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini) è una delle ultime testimonianze italiane di questi antichi riti. Essa prevede la sfilata di 13 “macchine” processionali, chiamate Misteri o “ingegni”, composte da personaggi viventi e oggetti simbolici. Le scenografie sacre campobassane sono allestite su piattaforme quadrangolari in legno (su cui è montata una struttura in ferro), che vengono trasportate a spalla (da un minimo di 12 a un massimo di 18 persone) con l’ausilio di lunghe stanghe di legno. I Misteri pesano tra i 400 e i 600 chilogrammi e sono alti dai 4 ai 6 metri. I quadri sacri raffigurano una scena agiografica o un episodio biblico con l’impiego di attori (bambini e adulti) e oggetti. La costruzione dei Misteri odierni, realizzati dall’artista locale Paolo Saverio di ZinnoPaolo Saverio di Zinno (1718-1781) nacque e morì a Campobasso, ma si formò a Napoli. Ottimo scultore del legno, a capo per alcuni anni della Confraternita di Santa Maria della Croce, raggiunse l’apice della sua carriera con la ricostruzione dei Misteri del Corpus Domini. Le sue sculture lignee, tutte di carattere sacro, sono oggi conservate in varie chiese di Molise, Campania, Puglia e Abruzzo., è datata alla fine del Settecento. Quest’ultimo, su committenza delle tre Confraternite campobassane (Trinitari, Crociati e Congrega di S. Antonio Abate), creò uno scheletro verticale fisso su cui collocare (mediante l’ausilio di imbracature), a diverse altezze, i personaggi che compongono ogni singolo Mistero: sulla parte più alta, apparentemente sospesi nel vuoto, alcuni bambini impersonano gli angeli, i diavoli, i Santi e le Madonne; sulla base della macchina, invece, di solito sono collocati gli adulti, che raffigurano i personaggi restanti.

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