La storia della Processione dei Misteri di Trapani
Più antica e a lungo più popolare era la cerimonia del lunedì dopo Pasqua, il Cilio, ovvero l’offerta dei Ceri alla Madonna. Ogni maestranza in quell’occasione si radunava attorno al suo cero e la processione esprimeva la riunificazione della Civitas attraverso la riaffermazione dei gruppi corporati come base della vita sociale e dell’ordine riconosciuto, di cui la Patrona, la Madonna di Trapani, era la garante. Nel processo di sostituzione dell’antica cerimonia del Cilio con i Misteri, le corporazioni di mestiere (o maestranze) sono state coinvolte attraverso l’assegnazione a ciascuna di esse, a partire dal primo ventennio del XVII secolo, di un gruppo statuario. Con l’espulsione dei Gesuiti, nel 1773, la processione ha accentuato il suo aspetto di festa civica, dipendendo direttamente dal Senato, l’autorità municipale, e dai consoli (direttori) delle maestranze. La festa ha naturalmente subito varie modificazioni nel corso del tempo e le statue di legno via via distrutte sono state sostituite. La maggior parte di quelle che oggi sfilano, scolpite originariamente nei secoli XVIII e XIX, sono state ricostruite o restaurate dopo i disastrosi bombardamenti della città nel 1940/41.