La Settimana Santa di Siviglia durante il Franchismo
All’inizio della Guerra Civile, nel 1936, i sodalizi cercarono invano di nascondere i pasos per evitare la loro distruzione o il loro incendio ad opera dei militanti della sinistra. La liberazione di Siviglia per mano delle truppe del Generale Franco, ricreò le condizioni per una forte ripresa della Settimana Santa: nel dopoguerra, il numero delle Confraternite crebbe fino a raggiungere il numero di 56 nel 1972. Soprattutto nei primi anni del Franquismo si assistette ad un’identificazione troppo stretta tra le Confraternite e il governo dittatoriale. L’appoggio del regime impose agli organizzatori della Settimana Santa una contropartita: la presenza dei soldati e delle insegne militari nelle processioni. Negli anni Sessanta, le Confraternite sivigliane risentirono tanto della crisi economica, quanto dell’affievolimento della religiosità popolare provocata dalle direttive del Concilio Vaticano II.