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La Pasqua ebraica

Il termine Pasqua deriva dalla trascrizione latina (Pascha) della parola ebraica Pesàh (in aramaico Pasha). La Pasqua ebraica si compone di due celebrazioni principali: l’immolazione dell’agnello primogenito (una festa propiziatoria celebrata dai pastori che, con intenti protettivi, cospargevano col sangue sacrificale gli altri animali e le loro capanne) e l’usanza dei pani azzimi (la cerimonia agraria primaverile consistente nel consumo rituale del pane non lievitato). Le due festività, rispettivamente denominate Pasha (un termine che esemplifica il rito del passaggio stagionale e si traduce con “passare oltre”) e Hag hamatzot (la festa dei pani non lievitati), si fondono quando le tribù diventano sedentarie: nasce la ricorrenza di Pasha-Hag hamatzot.