Paola
La Calabria partecipò con grande impeto alla stagione rivoluzionaria che investì il viceregno napoletano nel 1647-48. Con le notizie provenienti dalla capitale, la protesta divampò in seguito tanto nelle città maggiori quanto in centri più piccoli come Stilo, Seminara e Paola. Plebe urbana, contadini, ma anche vaste porzioni del ceto medio protestarono con forza contro l’opprimente peso fiscale e l’eccessivo potere dei feudatari. Nel corso del 1648, la rivolta venne progressivamente sedata, e fu il duca di Monteleone, inviato in Calabria dal vicerè conte di Oñate, a debellare gli ultimi focolai di resistenza. Il potere del baronaggio rimase saldo sul territorio, nonostante il crescente indebitamento delle grandi casate, spesso costrette a smembrare il loro patrimonio, e il progressivo trasferimento (in atto già da alcuni decenni) di molti nobili calabresi a Napoli, con le conseguenti spese ingenti per sostenere lo stile di vita nella capitale. Il passaggio alla dominazione degli Asburgo d’Austria (1707) e in seguito l’insediamento dei Borbone sul trono napoletano (1734) non apportarono cambiamenti sostanziali alla situazione socio-politica della regione. Anche nel XVIII secolo la Calabria venne funestata da una serie di calamità naturali: in particolare, la pestilenza del 1743-44, la carestia del 1763-64 e il terremoto del 1783. Nella seconda metà del XVIII secolo si verificò inoltre il definitivo declino dell’industria della seta, che era stata nei secoli precedenti il vero e proprio motore dell’economia in molte zone della Calabria. L’olivicoltura si impose nella maggior parte dei territori precedentemente destinati alla coltivazione del gelso, delle cui foglie si nutre il baco da seta.
Anche la città di Paola si era imposta, a partire dal XV secolo, come florido centro di produzione della seta grezza e come importante porto commerciale sul Tirreno. Fulcro economico e amministrativo del dominio feudale degli Spinelli, la città divenne famosa soprattutto per la fama del suo Santo patrono, Francesco di PaolaFrancesco di Paola (1416-1507) fu un religioso nativo della città calabrese, eremita, fondatore dell’Ordine dei Minimi. Morto a Tours, fu proclamato santo da Leone X a soli 12 anni dalla sua morte (1519). Patrono del Regno delle Due Sicilie e compatrono della città di Napoli, è venerato soprattutto nella sua regione d’origine. Una parte delle sue reliquie sono conservate a Paola, presso il Santuario che porta il suo nome., oggetto di culto e devozione da parte di molti fedeli già in età moderna. Il Santuario di San Francesco, di origine rinascimentale, presenta pregevoli innesti barocchi, soprattutto nella cappella che custodisce le reliquie del Santo. Da ricordare inoltre, anch’esse risalenti al periodo barocco, le fontane delle Sette vie e dei Pisciarieddi, le chiese del Rosario (con l’annesso collegio dei Gesuiti) e di Montevergine, la Torre dell’orologio e palazzo Valitutti.