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Plazas e Ermitas: Trucios, Puebla de Sancho Pérez e Medinilla

TruciosTrucios (in euskera Turtzioz) è un muncipio Vizcayno (Bilbao) di poco più di 500 anime  che stupisce per la quantità di plazas de toros presenti nel suo territorio: ogni quartiere è dotato di una propria struttura prospicente alla relativa chiesa. Sia le plazas che gli eremi sono databili intorno alla metà del XVIII secolo. Gli spettacoli taurini, come in altre zone della Spagna, erano legati alle festività religiose in onore dei santi protettori. Le strutture sono di semplice fattura, di forma circolare o quadrata, sono dotate di mura laterali e barriere lignee di protezione. Ricordiamo la Ermita de la Trinidad (quartiere del Gordón, XVIII sec.) e la coeva Ermita de San Roque (XVIII sec.): quest’ultima è dotata di una plaza che data 1692, in origine era di forma irregolare, dopo un restauro nel 1983 fu dotata dell’attuale forma circolare. Da segnalare anche la Ermita de la Caridad, conosciuta anche come di Santa Isabel; tale ermita fu costruita nella seconda metà del XVII secolo in stile barocco severo, o classicista. La plaza de toros è circolare con muri laterali in pietra, così come le barriere. Conta una tribuna a scalini e fu costruita intorno al 1755. Nelle vicinanze di Trucios, ad Artzentales, si trova la chiesa di San Antolín, anch’essa risalente agli inizi del XVIII secolo (probabilmente 1705), di fronte alla quale è presente uno spazio di forma irregolare destinato ai festeggiamenti taurini.

Puebla de Sancho PérezAnche nel caso della Puebla de Sancho Pérez (foto), la plaza è addossata ad una struttura religiosa, la Ermita de Nuestra Señora de Belén: si tratta di un edificio religioso risalente al XIV-XV secolo e ricostruito nel XVIII. Secondo alcune fonti, la plaza risalirebbe all’impianto originale, il che la convertirebbe nella più antica della penisola; è di forma sostanzialmente quadrata.

Anche a Medinilla, antico feudo dei duchi di Béjar, il recinto taurino è addossato ad un eremo, quello della Fuente Santa. Di forma quadrangolare, risale secondo alcuni documenti alla fine del XVII secolo, già in uso nel 1685 come recinto stabile si utilizzò perlomeno fino al 1784. Il vincolo tra chiesa e cultura taurina si può rintracciare nella leggenda popolare che accompagna l’edificazione dell’eremo: al tempo della Reconquista un cavaliere cavalcava dietro a un toro e, arrivati su questo luogo, sia il bovino che il cavallo si fermarono, l’uomo scese a terra e trovò nascosta tra l’erba un’immagine. La chiesa sarebbe stata edificata vicino al posto dove sorgeva anticamente una fonte.

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