Il fiume Guadalete e Arcos de la Frontera
Il plurisecolare dominio arabo sulla penisola iberica ha lasciato tracce evidenti nella cultura e nel patrimonio artistico della Spagna. L’arte e il gusto barocco si sono spesso innestati sulle basi lasciate dalla fiorente cultura degli invasori mussulmani, o anche in luoghi-simbolo della storia e della civiltà di questi ultimi. Fra i tanti esempi possibili c’è la città di Arcos dela Frontera (foto), che sorge nelle vicinanze del fiume Guadalete, sulle cui rive si combattè la celebre battaglia (19 luglio 711) che diede inizio al dominio mussulmano della penisola iberica. Arcos, il cui attuale nome deriva dall’antico nome arabo Medina Ar-kosch, è caratterizzata, come la gran parte delle città andaluse, dalla compresenza di vari stili artistici al suo interno, specchio delle diverse fasi della sua storia. Dopo la conquista castigliana nel XIII secolo, la città legò ben presto il suo destino alla famiglia dei Ponce de Leon, duchi di ArcosIl primo duca di Arcos della storia fu Rodrigo Ponce de León, insignito del titolo nel 1493 dalla regina Isabella la Cattolica. I Ponce de León mantennero il titolo per tutta l’età moderna, fino alla morte senza figli di Antonio Ponce de León y Spínola nel 1780: da allora il titolo è unito al ducato di Osuna. Tra i duchi di Arcos, celebre è la figura di Rodrigo Ponce de León y Álvarez de Toledo (1602-1658), vicerè di Napoli al momento dell’esplosione della cosiddetta rivolta di Masaniello. a partire dal XV secolo, e nel Cinque-Seicento visse un periodo di benessere e di ampliamento urbanistico. La chiesa di Santa María de la Asunción costituisce un esempio ideale: l’originario stile mudejarL’arte mudéjar si diffuse nella penisola iberica subito dopo la fine del dominio mussulmano di al-Andalus. Essa consiste nell’incorporazione di elementi di ispirazione araba nel nuovo stile cristiano. Il più celebre esempio di arte mudéjar e l’Alcázar di Siviglia., risalente al XIV e XV secolo, lasciò spazio infatti ad una splendida chiesa gotica, nella prima metà del XVI secolo, al cui esterno, tuttavia, convivono elementi rinascimentali e barocchi, specie per quanto riguarda il lato della chiesa che si affaccia sulla piazza del Cabildo e la enorme torre che lo sovrasta. Un discorso molto simile può essere fatto per la chiesa di San Pedro, mentre la chiesa di San Francisco conserva tracce di arte barocca pur essendo stata costruita agli inizi del XVI secolo su una antecedente cappella dedicata a Sant’Antonio di Padova. Risale invece al XVII secolo l’edificazione del Palacio Mayorazgo, al cui interno si può ammirare il Jardín Andalusí, modellato sull’esempio degli antichi giardini arabi.