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Le collezioni di scultura. Il Colegio de San Gregorio e l’età d’oro della scultura spagnola.

Il Colegio de San GregorioLa collezione conservata in questa sede rappresenta la punta di diamante dell’intero museo. Le opere in legno policromato sono infatti dotate di un’intensa personalità, sia per la qualità artistica che per l’originalità tecnica; per la forza emozionale e il patetismo che sprigionano le immagini sacre; infine, per il loro essere efficace testimonianza della vita spirituale, culturale e politica della Spagna d’età moderna. L’interesse e la qualità di tale collezione devono essere spiegati considerando il ruolo svolto da Valladolid nell’epoca moderna come saltuaria capitale del Regno e residenza dei sovrani. L’ambiente cosmopolita e attivo alimentò il mecenatismo, attrasse artisti e scrittori e favorì l’interscambio con i settori più vivaci dell’arte europea.

Attraverso un percorso che si snoda attraverso venti sale, le opere, scolpite in legno e colorate, testimoniano il periodo di maggior splendore della storia dell’arte spagnola, dal XV al XVIII secolo, e offrono un ampio repertorio: singole figure, rilievi, sepolcri, sillerías e retablos. A ciò si aggiungono i soffitti a cassettoni in legno, che rendono ancor più chiaro il dialogo tra l’edificio e le opere in esso conservate. Da non dimenticare inoltre la Cappella del XV secolo (Sala 0) che occupa un posto singolare e prestigioso nel Colegio de San Gregorio.

Per la loro tematica religiosa, le opere del Museo appartengono a una speciale categoria di oggetti: sono immagini sacre, idealmente a metà strada tra il visibile e il non visibile, investite di una funzione rituale e destinate a una società devota. Situate in luoghi di culto, erano parte di complessi oggi perduti o smembrati. Da ciò può derivare a volte l’impressione che siano sproporzionate, essendo state pensate come componenti di una rappresentazione più grande, oppure che siano rimaste incomplete. Il Museo modifica l’uso sacro di tali opere, prefiggendosi invece di portarle dai secoli del passato fino ai giorni nostri, per poterle ammirare, scoprire in esse dettagli mai prima notati e godere a pieno della loro bellezza e del loro valore storico.

Anche la pittura occupa un posto proprio all’interno dell’esposizione permanente. Il dialogo con la scultura permette al visitatore di comprendere meglio la cultura artistica spagnola. La presenza dell’elemento pittorico risalta nella policromia del legno, nella pratica di molti artisti, come Berruguete o Alonso CanoTra i maggiori artisti spagnoli del XVII secolo, Alonso Cano (1601-1667) nacque e morì a Granada. Fu attivo anche a corte, dove venne segnalato dall’amico Velázquez. Accusato di aver ucciso la moglie nel 1644, si fece frate, rifugiandosi a Valencia. Grazie alla protezione di Filippo IV, tornò a Madrid e assunse l’incarico di sopraintendente della cattedrale di Granada. Alla cattedrale della sua città natale avrebbe lavorato fino agli ultimi giorni della sua vita, e in essa venne sepolto., che coltivarono entrambe le forme artistiche, o nella cooperazione tra botteghe di pittori e scultori per progetti comuni.

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