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Diomede V Carafa, duca di Maddaloni

Nato a Napoli nel 1600, Diomede V Carafa era duca di Maddaloni ed unico erede, per parte di madre, della famiglia spagnola dei Pacheco. Di indole rissosa e facile al duello, Diomede era uno degli aristocratici più ricchi e potenti del regno di Napoli, membro di spicco di quel baronaggio che, nei suoi feudi, amministrava la giustizia con rigore e spesso con violenza. Attraverso il banchiere Bartolomeo d’Aquino, Carafa finanziava inoltre le spese della corte, ottenendo in cambio cospicui guadagni. Nel 1635 fece parte di una delegazione di protesta contro l’operato del vicerè conte di Monterrey, ma nonostante il suo arrivo di persona a Madrid non potè molto contro il vicerè, che godeva della protezione del cognato, il conte-duca di Olivares, favorito di Filippo IV. Durante la rivolta di Masaniello, Diomede e suo fratello Giuseppe (che venne poi ucciso) ebbero un ruolo di primo piano. I due furono liberati dal carcere (dove erano finiti dopo l’esplosione dell’ammiraglia spagnola nel porto di Napoli e con il sospetto che stessero ordendo una congiura con l’appoggio di Mazzarino e di Tommaso di Savoia) dal vicerè d’Arcos e furono ben presto invisi a Masaniello (che d’altra parte avevano tentato di far ammazzare) e ai rivoltosi. Diomede fu tra i primi baroni a rispondere all’appello del vicerè nell’ottobre 1647, ponendosi alla testa di un esercito che egli stesso aveva contribuito a raccogliere e sedando con esso la rivolta nel frattempo estesasi ad alcuni centri di provincia. I sospetti circa un suo avvicinamento al duca di Guisa per rovesciare il governo spagnolo ed avere per sè la Corona di Napoli in cambio della fedeltà alla Francia non furono mai provati. Dopo la rivolta, finì sotto processo, probabilmente per omicidio, ma venne scarcerato nel 1658, in occasione della nascita dell’erede al trono. Rifugiatosi in Spagna, morì il 5 ottobre 1660.

Per saperne di più:

  • C. Russo, Diomede, Carafa, in Dizionario Biografico degli Italiani, v. 19 (1976).
  • R. Villari, La rivolta antispagnola a Napoli. Le origini (1585-1647), Bari 1967.