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I Giganti in età rinascimentale e barocca

Giganti di Aidone2Tra la fine del XVI e quella del XVIII secolo accadde qualcosa di decisivo per il futuro dei colossi europei: la loro definitiva fuoriuscita dalla scenografia religiosa in cui erano stati originariamente collocati (la processioni del Corpus Domini) e l’inizio di una storia ininterrotta di contaminazioni, dovute all’introduzione di elementi profani tratti dalle cosmogonie classiche (in cui risaltano i profili di Ercole, Crono e di altre divinità olimpiche) e dalle leggende nazionali e locali. Solo per fare un esempio, possiamo ricordare come ben presto molti dei colossi nati per impersonare il filisteo Golia, pur mantenendo la sua fisionomia originaria, assunsero l’identità di mitici eroi locali o caddero addirittura nell’anonimato. Una delle novità principali rispetto ai temi tradizionali era rappresentata dalla proliferazione, attorno ad un fantoccio capostipite, di una famiglia di giganti (composta da una moglie e da uno o più figli). Tale trasformazione consentiva al pubblico di associare nuove identità ai vecchi colossi, e a questi ultimi di sopravvivere fino ai nostri giorni grazie alla loro capacità di adattamento.