Vasto: il castello caldoresco, le residenze rurali e la chiesa di Santa Maria Maggiore
Edificato nella prima metà del secolo XV su una preesistente struttura dal signore di Vasto Giacomo Caldora, il castello dei predecessori dei d’Avalos (foto) sostenne nel 1464 un assedio durato tre mesi. Adibito a tribunale e a carcere tra 1605 e 1697, fu restaurato e rafforzato agli inizi del Settecento da Cesare Michelangelo d’Avalos, quando cominciarono a farsi insistenti le voci di un’imminente guerra, “con edificarvi bastioni, circondarlo di fossati, e munirlo co’ ogni maniera di armi e di vettovaglie”.
Il territorio intorno a Vasto fu disseminato dai d’Avalos di residenze rurali. Oggi rimane superstite solo la fabbrica detta di San Sebastiano, fatta edificare da Innico III durante il suo marchesato (1598-1632), e la villa fortificata nella pianura di Penna. Queste costruzioni rivestivano più funzioni: luoghi di residenza occasionale, soprattutto in occasione di battute di caccia nei territori circostanti Vasto, dove si trovavano fitti boschi con la presenza di cinghiali, capre e cervi, essi avevano anche un’importante valenza economica per il controllo dell’attività agricola e produttiva, oltre che di controllo delle principali vie di comunicazione e di rifornimento della città.
Ai d’Avalos è inoltre legata la chiesa di Santa Maria Maggiore (foto), le cui origini risalgono al XII secolo. Qui è custodita la Reliquia della Sacra Spina che, secondo la devozione popolare, faceva parte della corona di spine che trafisse il capo di Gesù. Il pontefice Pio IV la consegnò in dono al marchese del Vasto Ferdinando Francesco d’Avalos in quanto delegato del re Filippo II al Concilio di Trento (1545-1563) che, a sua volta, la cedette alla città. Vicino al reliquiario che la contiene, sono collocate antiche lapidi ed un’epigrafe sepolcrale che ricorda la presenza dei marchesi d’Avalos al governo della città dal XV al XVIII secolo. Nella chiesa è inoltre conservato il corpo del martire S. Cesario, donato alla chiesa da Cesare Michelangelo d’Avalos il 3 novembre 1695.