La chiesa di San Domenico a Nardò
La Chiesa di San Domenico di NardòNardò (Neretum in latino) è un centro, situato nell’attuale provincia di Lecce, che vanta una storia antichissima. Se le prime tracce umane nella zona risalgono addirittura al Paleolitico, la città venne fondata dai Messapi nel VII secolo a.C. Passata sotto il dominio di Romani, Goti, Bizantini, Longobardi, Normanni, Angioini e Aragonesi, in età spagnola e per tutta l’età moderna Nardò fu feudo, come ducato, degli Acquaviva. fu realizzata per l’Ordine Domenicano tra il 1580 e il 1594 su progetto dell’architetto neretino Giovanni Maria TarantinoÈ considerato il massimo esponente del Barocco di Nardò. ed intitolata inizialmente a Santa Maria de Raccomandatis. Le modifiche tardo cinquecentesche comprendono il campanile fatto costruire da Monsignor Salvio e terminato nel 1572 e le sale del pianterreno del convento.
In origine aveva tre navate, eliminate per far spazio ad un’ unica aula dopo il 1743: una soluzione questa che si prestava meglio sia alla predicazione, caratteristica che contraddistinse da sempre l’Ordine Domenicano, sia ai precetti tridentini. Oltre alla facciata, gli unici elementi rimasti in piedi dopo il sisma del 1743 furono il muro laterale sinistro e parte della sacrestia. La facciata in carparo fu realizzata in due momenti differenti: sotto la supervisione del Tarantino lavorarono abili maestranze come Giovanni Tommaso Riccio, Scipione de l’Abate e Scipione Bifaro. Il prospetto della facciata è diviso in due ordini: quello inferiore richiama il mondo terrestre ed è popolato da figure paganeggianti, le quali si rifugiano negli intercolunni delle colonne binate e scanalate sostenute da alti basamenti, e da personaggi nudi o semivegetali che portano sul capo una canestra di frutta, che a sua volta regge la ricca trabeazione. La parte superiore invece presenta forme più leggere: le nicchie laterali ospitano i santi domenicani e il grande finestrone centrale è adornato da motivi floreali.
L’interno è a navata unica, con pianta a croce latina e tre cappelle per parte. Tra i vari altari, è di notevole fattura quello della Madonna del Rosario, con i quindici misteri posti sull’altare a sinistra, frutto della maestria del pittore neretino Antonio Donato D’OrlandoPittore neretino del XVII secolo, i suoi dipinti si trovano a Martina Franca, Nardò e nella chiesa parrocchiale di Uggiano.. Il campanile fu rimaneggiato nella parte superiore dopo il terremoto del 1743. Adiacente alla chiesa è il convento dei Domenicani, al quale lavorò l’architetto napoletano Ferdinando SanfeliceFerdinando Sanfelice (1675-1748) nacque e morì a Napoli, dove svolse un’intensa attività sia come architetto che come creatore di allestimenti effimeri per feste laiche e religiose, secondo il tipico gusto barocco. Di nascita aristocratica, lavorò anche in altri centri come Salerno e Nardò., attivo nella città pugliese da quando, nel 1707, il fratello Antonio ne era stato nominato vescovo.