Clemente VIII
Ippolito Aldobrandini (1536-1605) proveniva da una famiglia di origini fiorentine, allontanatasi da Firenze per dissapori con la famiglia Medici. Laureato in giurisprudenza, operò come avvocato concistoriale e uditore di Rota, venendo ordinato sacerdote solo nel 1580. Fu creato cardinale nel 1585, e nel 1588 venne inviato come legato in Polonia. Alla morte di Innocenzo IX, divenne papa al termine del conclave celebrato tra il 10 e il 30 gennaio 1592, prendendo il nome di Clemente VIII. Durante il suo pontificato, papa Aldobrandini conseguì importanti risultati, tra cui: la pubblicazione di una nuova edizione della Vulgata, del Breviario, del Messale romano e dell’Indice dei libri proibiti; l’introduzione in tutte le diocesi della pratica delle Quarantore; il riconoscimento di Enrico IV quale nuovo re di Francia dopo la sua conversione al cattolicesimo; l’annessione della città di Ferrara allo Stato della Chiesa. Potente mecenate di artisti e letterati, come Carlo Maderno e Torquato Tasso, Clemente VIII è anche passato alla storia come il papa che condannò a morte il filosofo Giordano Bruno, arso vivo nella piazza romana di Campo de’ Fiori il 17 febbraio 1600.