La famiglia d’Avalos
I d’Avalos, di origine castigliana, si trasferirono nel Regno di Napoli al seguito di Alfonso d’AragonaAlfonso di Trastámara detto il Magnanimo (1394-1458), conte di Barcellona e delle contee catalane, fu sovrano d’Aragona, di Valencia, Maiorca, Sardegna, Sicilia, Gerusalemme, Ungheria e, dal 1442, re di Napoli con il nome di Alfonso I. Dopo aver conquistato il regno di Napoli, stabilì nella capitale partenopea la propria corte, trasformandola nel fulcro della Corona d’Aragona. alla metà del XV secolo, con Inigo (o Innico) d’Avalos e i suoi tre figli, Alfonso, Rodrigo e Innico Junior, divenendo una delle maggiori famiglie del Regno. Valenti condottieri e uomini d’arme, si distinsero sui maggiori fronti di guerra, senza tuttavia trascurare la vita di corte e la carriera amministrativa e diplomatica. Aggregati al patriziato napoletano del Seggio di NidoLa nobiltà napoletana era divisa in età moderna in cinque piazze o seggi: Capuana, Montagna, Nido, Portanova e Porto. I rappresentanti delle cinque piazze, assieme all’eletto della piazza popolare, formavano il Tribunale di San Lorenzo, che governava la città., ebbero numerosi feudi e il privilegio di battere moneta e nominare conti. Imparentatisi con le maggiori famiglie aristocratiche del Regno, le loro residenze si caratterizzarono come centri di promozione artistica e culturale e come vere e proprie corti, dove nutrita e qualificata era la presenza di artisti e uomini di cultura.
L’itinerario proposto in queste pagine si snoda tra Abruzzo, Molise e Campania, dove i d’Avalos avevano le loro più significative residenze. Il marchesato del Vasto, in Abruzzo, era il più importante centro feudale dei d’Avalos, una vera e propria corte che rimase in vita fino ai primi decenni del XVIII secolo. Ma anche in Campania, oltre le residenze napoletane, i d’Avalos possedevano dimore di notevole pregio, in primo luogo ad Ischia e a Procida, dove la presenza della potente famiglia ebbe delle positive ricadute sulla crescita artistica, culturale e urbanistica del territorio. Il mare e i giardini, come vedremo, sono stati un elemento essenziale nell’individuazione e nella ristrutturazione dei diversi edifici fatti erigere o restaurare dai d’Avalos.
L’itinerario attraversa luoghi e territori ricchi di storia e di emergenze artistiche, architettoniche, archeologiche, ma anche di scenari naturalistici di grande fascino e bellezza.