Fortezze e residenze nobiliari: Ischia
Ischia e Procida passarono sotto il controllo della famiglia d’Avalos agli inizi del Cinquecento. Ferdinando il Cattolico concedette a Costanza d’AvalosFiglia di Innico I d’Avalos, Costanza (1460-1541) era moglie di Federico del Balzo, principe di Altamura, duca di Venosa e fratello della regina di Napoli Isabella. Morto il consorte, raggiunse il fratello Innico II ad Ischia, di cui ottenne il governo dagli spagnoli e in cui stabilì la sua corte. Sempre a lei Carlo V concesse l’area corrispondente all’attuale comune di Pescara, di cui i d’Avalos erano marchesi. il dominio a vita dell’isola d’Ischia: essa divenne, per quasi due secoli, residenza privilegiata della famiglia accentuando, accanto alla sua natura militare e difensiva, il ruolo di corte signorile e connotandosi come soggiorno prediletto di “gran capitani”, governatori, belle donne, artisti e cortigiani. Centrale il ruolo di Vittoria Colonna, intorno alla quale si costituì un vero e proprio cenacolo umanista. Vittoria aveva sposato, proprio a Ischia, Fernando (Ferrante) Francesco d’Avalos, che fu poi il vincitore della battaglia di PaviaCombattuta il 24 febbraio 1525, la Battaglia di Pavia segnò la definitiva sconfitta del re di Francia Francesco I (che fu fatto prigioniero) nelle guerre per il dominio dell’Italia. La vittoria dell’esercito asburgico, viceversa, confermò il dominio spagnolo sulla Penisola. (1525), dove fece prigioniero Francesco I, re di Francia. In seguito alle ferite della battaglia, Ferrante morì. Vittoria Colonna decise di vivere stabilmente nel castello di Ischia, circondandosi di artisti e poeti, tra i quali spiccano i nomi di Sannazzaro e Michelangelo. Attaccata più volte dai corsari, saccheggiata e devastata, l’Isola visse, nella seconda metà del XVI secolo, un periodo di profonda crisi. Da splendida sede della corte rinascimentale, la rocca fu convertita in un convento di Clarisse nel 1577, per volontà della moglie di Muzio d’Avalos, Beatrice Quadra, che l’aveva ereditata dal marito. L’isola visse un nuovo periodo di protagonismo politico negli ultimi decenni del XVII secolo e soprattutto durante la Guerra di Successione spagnola, anche grazie ai D’Avalos, sotto il cui controllo rimase fino al 1736, allorquando passò al Regio Demanio.
Il Castello aragonese di Ischia, eretto nel V secolo dal siracusano Gerone sui resti di una precedente fortificazione, si trova su un isolotto di origine vulcanica. Dopo un lungo periodo di abbandono venne ricostruito grazie ad Alfonso I d’AragonaAlfonso di Trastámara detto il Magnanimo (1394-1458), conte di Barcellona e delle contee catalane, fu sovrano d’Aragona, di Valencia, Maiorca, Sardegna, Sicilia, Gerusalemme, Ungheria e, dal 1442, re di Napoli con il nome di Alfonso I. Dopo aver conquistato il regno di Napoli, stabilì nella capitale partenopea la propria corte, trasformandola nel fulcro della Corona d’Aragona., che lo collegò alla terra ferma tramite un ponte in muratura. Con i d’Avalos, il castello divenne sede di numerosi cenacoli artistici. All’interno della cinta muraria si trovano i resti dell’antica Cattedrale dedicata all’Assunta, costruita nel 1301 e ormai devastata, dove nel 1509 si celebrò il matrimonio tra Ferrante Francesco d’Avalos e Vittoria Colonna. Priva di copertura, ad eccezione del presbiterio, ne rimangono le mura, parte degli stucchi barocchi e la cripta gotica con affreschi della scuola di Giotto.