La Calabria dei Ruffo: Bagnara
La Calabria fu senza dubbio la base del potere politico ed economico dei Ruffo che qui, quasi esclusivamente, vissero ed operarono fino alla metà del XVII secolo.
In Calabria i Ruffo ebbero numerosi feudi – come San Lucido, Maida, Fiumara di Muro, Motta San Giovanni e Amendolea – e una caratteristica di tutti questi siti è la presenza di castelli preesistenti (così come a Bagnara), che i Ruffo acquisirono e restaurarono, in molti casi eleggendoli a dimore temporanee quando si recavano nei loro possedimenti calabresi, e che possono costituire un interessante itinerario a se stante per il turista.
Il Castello Ruffo, attiguo all’antica Abbazia di Santa Maria e dei XII apostoli, completamente distrutta durante il terremoto del 1908, è situato nella parte alta del centro urbano di Bagnara, sul promontorio di Marturano, in posizione dominante rispetto alle abitazioni limitrofe. In origine fu l’abitazione dei castellani e primi priori di Bagnara. Il castello si articolava con una pianta quasi quadrangolare su un’imponente base a scarpa che terminava con un grosso toro. La parte che volgeva verso il mare era situata sopra le carceri. Circondato da due ordini di balestriere, fra le quali si trovavano i cannoni denominati “i dodici apostoli”, l’ingresso era munito di un ponte levatoio e la parete centrale arricchita, sulla fascia meridionale, da due orologi, uno solare e l’altro suonante. Dalla piramide della “castellana”, una campana annunziava l’arrivo della notte, circa due ore dopo il tramonto. L’interno prevedeva due lussuosi appartamenti. Il castello comunicava con due avamposti i cui ruderi sono ancora visibili; il “bastione” posizionato verso sud, e la “costanzella” verso nord. Il Castello fu certamente modificato e rinnovato dai Ruffo allorché divennero Duchi di Bagnara, ma fu raso al suolo dal terremoto del 1783 e fu poi ricostruito, forse sui ruderi del precedente, e mantiene tutt’oggi, almeno esternamente, l’aspetto che gli fu dato con questa ricostruzione. Dalla seconda metà del Settecento i beni immobili del lussuoso castello furono portati altrove dai Ruffo. Il castello ha resistito al terremoto del 1908.
La Chiesa del Carmine fu invece fondata nel 1687 da Carlo Ruffo, III duca di Bagnara Calabra, su concessione dei Padri Domenicani. Essa conserva una testimonianza del primo oggetto di culto: un quadro di stile bizantino, databile intorno al 1300, raffigurante la Madonna col Bambino. La facciata, realizzata in pietra di Siracusa dopo il sisma del 1908, è di impostazione neoclassica, come dimostrano le quattro colonne con capitelli di ispirazione ionica. Presenta comunque elementi decorativi barocchi.