Tra Molise e Basilicata: Baranello e Ruoti
Il Molise divenne un importante territorio di espansione per i Ruffo a partire dal XVII secolo. Qui essi acquisirono numerosi feudi, alcuni dei quali assunsero un importante valore politico ed economico. Tra questi il principale fu Baranello, oggi in provincia di Campobasso, acquisito con il titolo ducale dai Ruffo agli inizi del XVIII secolo. Il castello di Baranello è stato di proprietà della famiglia Ruffo fino al XIX secolo. Fu costruito nel punto più alto del borgo antico, svolgendo la sua funzione di difesa e di controllo dell’intero territorio, ed è inserito all’interno di un complesso edilizio che lo mette in comunicazione con la torre, la parte più alta della struttura. Essendo stato sottoposto a continue modifiche, è difficile ricostruire le diverse fasi storiche di costruzione e ristrutturazione del castello. Allo stesso modo, la presenza di diversi stili artistici relativi ad epoche differenti rende faticoso analizzare il complesso architettonico.
Il paese di Ruoti, oggi in provincia di Potenza, è situato su un’altura che domina il corso della fiumara di Avigliano, ed era un altro dei possedimenti dei Ruffo. Il suo castello fu costruito nel 1620, quando Ettore Capece Minutolo acquistò il feudo di Ruoti, ottenendo dal sovrano il titolo di “Principe di Ruoti”. Sulla facciata principale è ancora visibile lo stemma dei Capece Minutolo che raffigurava un leone rampante. Il palazzo, in stile barocco, oggi poco leggibile per il forte degrado, fornisce testimonianza di almeno due fasi della sua edificazione, con il portale bugnato di sicuro periodo seicentesco, e con l’ampliamento della precedente costruzione che vide l’annessione di una nuova ala sopra l’antica cappella di San Sebastiano. L’interno offre un antico cortiletto con loggetta seicentesca, gradinate in pietra dell’Abetina, scuderie e cantine. Sull’antica loggetta, sempre in pietra dell’Abetina, c’é un grande stemma dei Ruffo, che ottennero i resti dell’antico feudo dei Capece Minutolo.