La storia della Settimana Santa di Malaga
La storia della Settimana Santa di Malaga affonda le radici nel XVI secolo e vive il suo momento di massimo splendore nel pieno dell’età barocca. L’origine delle confraternite malagueñe risale agli anni immediatamente successivi alla Reconquista dell’Andalusia da parte dei Re Cattolici. A quel tempo, le confraternite rivestivano un ruolo decisivo nell’opera di cristianizzazione della regione avviata da Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. Le più antiche sono l’Arciconfraternita del Sangue di Cristo (1507) e la Confraternita della Vera Cruz (1505), tuttora esistenti. Nei decenni successivi, le congregazioni di Malaga iniziarono a mettere in scena, prima con personaggi viventi e poi con l’impiego di statue e gruppi statuari, il dramma della Passione di Cristo. Contrariamente a quanto accade oggi, in passato le processioni non si tenevano tutti gli anni, né tantomeno coprivano l’intero arco della Settimana Santa. I giorni deputati alle sacre sfilate erano soprattutto il Mercoledì, il Giovedì e il Venerdì Santo. A metà Seicento, la città andalusa vantava già un numero considerevole di sodalizi, spesso costituiti dai membri di una stessa corporazione artigianale (a partire dal XIX secolo, invece, le congregazioni si identificarono con il quartiere di residenza). Nel corso del Settecento, però, diversi fattori concorsero alla riduzione del loro numero: guerre, carestie, epidemie, inondazioni e terremoti incisero profondamente sui riti e sui protagonisti della Settimana Santa. A complicare il tutto contribuirono anche la vendita dei beni ecclesiastici e, infine, l’invasione napoleonica.
Dopo le trasformazioni vissute nel XIX secolo, a partire dal 1921 si affermò la volontà di trasformare la Settimana Santa di Malaga in un evento turistico grandioso e spettacolare, anche grazie alla pubblicità. In dieci anni, raddoppiarono le confraternite, triplicò il numero dei tronos e proliferarono le insegne e i simboli distintivi delle cofradías. Dopo un lungo periodo di difficoltà e solo in seguito alla morte di Francisco Franco (1975), prese avvio una lenta fase di ripresa, culminata nei due decenni successivi. L’ingresso dei giovani nelle confraternite ha portato ad una rigenerazione dello spirito penitenziale e alla marginalizzazione dell’ingerenza politica nei riti della Passione. Negli ultimi anni, la Settimana Santa di Malaga è tornata in auge, grazie anche alle molteplici iniziativeDi recente, è nato il Museo de las Cofradías de la Semana Santa de Málaga: uno spazio espositivo in cui il visitatore può ammirare il passato e il presente della Semana Santa (la cui storia è custodita anche nel Museo Diocesano di Arte Sacra) e le più belle testimonianze del barocco malagueño. culturali, pubblicitarie e comunicative poste in essere dai suoi organizzatori.