La Naca di Catanzaro
La NacaIl termine Naca è una delle varianti con cui in Italia meridionale si indicano i fercoli (solitamente detti vare o misteri) usati per portare in processione statue (del Cristo, della Madonna e dei Santi), gruppi statuari (raffiguranti le scene della Passione e altri episodi biblici o agiografici) o oggetti di culto (come i simboli della Passione). di Catanzaro è un catafalco artistico su cui è collocata la bara del Cristo Morto, sormontata da una croce bianca. Ornata da tessuti di damasco raso e seta, fiori e lumi, la Naca accoglie al suo interno alcuni angioletti di cartapesta, che recano in mano i simboli della Passione: il calice, i chiodi e il martello. Per i catanzaresi è il simbolo del mistero cristiano della Morte e della Resurrezione, insieme, la culla e la bara di Gesù. Il catafalco sfila durante la processione del Venerdì Santo, portato a spalla con un andamento sofferente e dondolante (detto annacata, in dialetto calabrese), preceduto dalla statua della Madonna dei Sette Dolori (vestita di nero e con il cuore trafitto da altrettante spade, simboleggianti i dolori patiti in vita da Maria). Oggi, la Naca è trascinata a spalla dai Vigili del Fuoco. In passato, invece, tale privilegio toccava ai membri delle Corporazioni cittadine. Le croci, invece, a tutt’oggi, vengono portate ancora dai confratelli. Quest’ultimi, in segno di penitenza, camminano scalzi, indossano una corona di spine e subiscono la fustigazione da parte di figuranti vestiti da soldati romani (introdotti nella rappresentazione solo nel corso del Novecento). Le note della marcia funebre e il ritmo scarno del tamburo e della tromba scandiscono il passo addolorato dei fedeli, in ricordo della Via Crucis di Cristo. Ancora oggi, una delle tre croci è affidata ad un attore che rappresenta Gesù, seguito dai due ladroni (che portano le restanti croci), dalle tre Marie, dalla Naca e dalle statue dell’Addolorata e di San Giovanni. Il lungo corteo, illuminato con lampade e lanterne e aperto dalle insegne della Confraternita organizzatrice e da tre enormi stendardi (della Madonna, di San Giovanni e del Cristo), è chiuso da una folta schiera di fedeli. Sulla strada del Calvario, ad un certo punto, appare la figura del Cireneo, il personaggio evangelico che allevia le sofferenze di Gesù. Al rientro in Chiesa va in scena, a luci spente, una struggente Crocifissione. La processione del Venerdì Santo si impone così come il più importante dei riti pasquali catanzaresi.