La Settimana Santa in Spagna
La Settimana Santa in Spagna è un condensato di immagini, suoni e rappresentazioni teatrali riguardanti la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, che ha pochi eguali al mondo. Solo i riti pasquali che si tengono in Italia meridionale e in America latina, infatti, sono comparabili, in quanto ad antichità, complessità e magnificenza, alle cerimonie spagnole. Le rappresentazioni della Settimana Santa spagnola affondano le radici nella tradizione dei Misteri medievali, che prevedevano la messa in scena di soggetti sacri interpretati da personaggi viventi. Ancora oggi, ad esempio, in Spagna come in Italia, si chiamano misteri i fercoli che sfilano durante le processioni del Corpus Christi. In età moderna, soprattutto a seguito della Controriforma, tali rappresentazioni hanno lasciato spazio alle più composte processioni in cui la Passione di Cristo veniva rievocata con l’ausilio di statue e gruppi statuari in legno. Noti in Italia come vare o misteri, in Spagna i fercoli della Passione prendono il nome di pasos (Siviglia, Saragozza, Valladolid, Murcia), con l’eccezione di Malaga, dove si chiamano tronos. È interessante sapere che i venti pasos portati in corteo durante la processione del Santo Entierro di Tarragona sono detti anche Misteri.
La Settimana Santa spagnola si distingue per il numero impressionante di Confraternite e di pasos che vi prendono parte. Si tratta di sodalizi e gruppi statuari che generalmente hanno un’origine antichissima, spesso risalente all’età barocca. Il cerimoniale spagnolo è estremamente rigido, al punto che in alcune città sono stati istituiti organismi appositi per controllare e regolare lo svolgimento delle processioni. I confratelli che sfilano durante la Settimana Santa si distinguno tra loro attraverso il multiforme vestiario ed in ragione del ruolo che rivestono durante la sfilata. Oltre a coloro che portano a spalla i pasos, segnaliamo, ad esempio, i confratelli cui sono affidati i tradizionali strumenti a percussione che scandiscono il ritmo delle processioni. Ogni Confraternita esibisce con orgoglio le proprie insegne e simboli. A differenza dell’Italia, dove i fercoli rievocano tutte le scene principali della Passione, i sacri cortei spagnoli sono incentrati soprattutto sul confronto ripetitivo ed estenuante tra il Cristo e la Madonna, tra l’immagine del Martirio e quella del Dolore.
Fa eccezione, ad esempio, la Processione del Santo Entierro di Saragozza, durante la quale si può assistere ad una rappresentazione completa della Passione di Cristo. Cosa che, come abbiamo appena ricordato, di rado accade in Spagna, dove è più frequente assistere a singole processioni distribuite in tutto l’arco della Settimana Santa o all’interno di una stessa giornata. Nella maggior parte dei casi, quindi, si assiste ad una rappresentazione parziale (poiché non sono evocate tutte le scene della Via Crucis), ripetitiva (perché ogni Confraternita porta in corteo la stessa coppia di pasos: quello di Gesù Cristo e quello della Madonna) ed interminabile (poiché si assiste ad un confronto ossessivo e reiterato tra la Madre ed il Figlio).
Nelle più importanti processioni spagnole, pur essendo prevista la presenza di figuranti in costume (come accade nel caso degli Armats protagonisti del Venerdì Santo di Tarragona), la Passione di Cristo viene raccontata essenzialmente attraverso l’utilizzo dei gruppi statuari. In Italia, invece, non solo esistono ancora diversi esempi di processione con personaggi viventi, ma è anche assai diffusa la tradizione di rappresentare gli ultimi giorni di Gesù attraverso l’esibizione dei simboli del suo martirio.