La Via Crucis di Marsala
Il Giovedì Santo, a MarsalaMarsala è il comune più popoloso della provincia di Trapani e il quinto più popoloso dell’intera Sicilia. Sorge sulle rovine dell’antica città punica di Lilibeo (da cui deriva l’appellattivo di Lilibetani per i suoi abitanti), ma deve il suo nome al periodo della dominazione araba: Mars-Allah vuol dire infatti “Porto di Allah”. È celebre soprattuto per lo sbarco di Garibaldi e dei Mille avvenuto l’11 maggio 1860., si svolge la processione dei Misteri. Qui, a differenza del capoluogo Trapani, dove ormai da diversi secoli le scene della Passione sfilano per le vie della città sotto forma di meravigliosi gruppi statuari lignei, la Via Crucis viene ancora inscenata alla maniera delle antiche Casazze, ovvero attraverso una rappresentazione teatrale con personaggi viventi. In altre parole, a Marsala sono i fedeli ad impersonare le fasi ed i protagonisti del Calvario di Cristo. A coloro che interpretano il Redentore è assegnata un’identica maschera di cera. Tra i nove episodi della Via Crucis di Marsala segnaliamo quelli che ritraggono Gesù con gli Apostoli, la Cattura, Gesù dinanzi a Erode e Pilato, l’Ecce Homo, nonché, ovviamente, il Calvario e la Crocifissione (che, a tarda serata, chiude la sacra rappresentazione). In coda al corteo sfilano gli unici elementi statuari della processione: i fercoli del Cristo Morto (adagiato su un lenzuolo bianco) e dell’Addolorata. Oggi è possibile visitare il museo allestito dalla Confraternita di Sant’Anna, dove sono esposti gli oggetti e costumi della Passione marsalese. A tale sodalizio si deve anche l’origine della processione (XVIII secolo). All’inizio, i ruoli del Cristo e degli altri protagonisti del racconto evangelico erano impersonati solo dal clero e dalla nobiltà. Col tempo, però, la messa in scena è diventata un momento di partecipazione popolare. Una novità che ha sconvolto la compostezza del rituale. A partire dai primi anni del secolo scorso, inoltre, la rappresentazione prevede anche alcuni dialoghi.