La Festa di Sant’Efisio a Cagliari
L’attuale Festa di Sant’Efisio è nata a metà Seicento in occasione di una terribile pestilenza. Le autorità cittadine di Cagliari la istituirono per commemorare la cessazione del morbo propiziata dall’intervento miracoloso del Protettore (venerato da secoli nella capitale sarda). Da allora, la cerimonia prevede una processione che da Cagliari raggiunge la località marittima di Nora (nel vicino comune di Pula). Nora è il luogo del martirio di un soldato romano di nome EfisioVissuto a cavallo tra III e IV secolo d.C., Efisio era un militare al tempo dell’imperatore Diocleziano. Giunto in Sardegna dall’Antiochia con l’incarico di tutelare gli interessi dell’Impero, si convertì al cristianesimo e fu decapitato a Nora il 15 gennaio dell’anno 303., avvenuto nel IV secolo d.C. a seguito della sua conversione al cristianesimo. I festeggiamentiIl corteo del Santo parte il primo maggio dalla chiesa del quartiere di Stampace dove è custodità la sacra effige. Il giorno dopo giunge a Nora e da qui riparte il 4 maggio alla volta di Cagliari. All’interminabile parata, che si dipana per oltre 30 chilometri, partecipano un numero impressionante di persone in costume tradizionale, anche a cavallo, provenienti da ogni parte dell’Isola. Il Sindaco reca il toson d’oro, il prestigioso collare concesso dal sovrano spagnolo ai Grandi del regno. si tengono ogni anno dal primo al quattro maggio e si aprono con la caratteristica sfilata delle traccas: i tradizionali carri addobbati a festa trainati da buoi. La statua del Santo viene portata in processione su un cocchio dorato (risalente al XVIII secolo), anch’esso trainato da buoi ornati di fiori, preceduto dai suonatori di launeddas (un antico strumento a fiato sardo). Il carro di Sant’Efisio è seguito da giganteschi ceri, in ricordo di un’antica tradizione, l’oblazione delle cera, ancora oggi in uso a Sassari durante la Festa dell’Assunta. La sfilata è scortata da figuranti in costume, che impersonano le milizie regie anticamente assoldate per difendere il fercolo dal saccheggio dei Mori.
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