La Vara di Messina
La Vara di Messina si compone di tre piattaforme collocate su una base trainata da due slitte in ferro. Sulla prima trovano posto le raffigurazioni della Vergine esangue circondata dagli Apostoli; nella seconda sono scolpiti i sette cieli che l’Alma Maria si appresta ad attraversare per giungere all’Empireo (i cieli sono rappresentati con una cortina di nuvole che si innalzano circondate dal sole e dalla luna, posizionati secondo la teoria tolemaica); sull’ultima, invece, è collocato un globo celeste con le stelle fisse. Alla sommità della Vara, dopo l’ennesima cortina di nubi costellata da schiere di angeli, troviamo l’effigie di Gesù Cristo che tiene sulla mano destra la Vergine assunta in cielo. All’interno della ‘macchina’, una serie di ingranaggi azionati manualmente determinano il movimento rotatorio, in senso orizzontale e verticale, di tutti i personaggi (un tempo viventi, oggi sostituiti da fantocci di cartapesta). Fitte schiere di donne e di uomini, spesso scalzi per voto o per devozione, aggrappati a corde lunghe più di cento metri, trainano la “macchina” al grido di Viva Maria. Attualmente la processione inizia da Piazza Castronovo e prosegue su via Garibaldi, fino a raggiungere l’incrocio con via I Settembre. In questo punto, dopo una complessa manovra, detta “girata” o “virata”, la Vara imbocca il breve tratto di strada che la condurrà fino a Piazza Duomo. Al fine di facilitare il trasporto della Vara e per diminuire l’attrito con la strada, tutto il percorso viene cosparso d’acqua.