Cittanova e Catanzaro
Durante l’età barocca vennero fondate alcune città che ancora oggi permangono sulla cartina politico-amministrativa della Calabria. Palmi (fondata con il nome Carlopoli), Isola, Pianopoli (fondata come Feroleto Inferiore), Giffone, Carlopoli e Piminoro costituiscono alcuni esempi, assieme al centro abitato di Cittanova. Casalenuovo (questo era il suo nome originario, cambiato nella seconda metà del XIX secolo) venne costruita a partire dal 1616 su ordine del feudatario Girolamo Grimaldi, obbligato a garantire un nuovo abitato ai contadini alle sue dipendenze, fuggiti dal precedente villaggio a seguito di terremoti e pestilenze. Cittanova crebbe in estensione e in popolazione lungo il corso del Settecento, ma gli eventi sismici di fine secolo obbligarono a ricostruire in gran parte la città. I centri già esistenti subirono comunque importanti modifiche nel periodo barocco, dovute agli eventi naturali, alle necessità di difesa (soprattutto le città costiere sottoposte agli attacchi dei pirati), all’espansione degli Ordini religiosi in seguito al Concilio di Trento, o anche a famiglie di recente nobilitazione che fecero erigere palazzi e edifici religiosi nei loro nuovi feudi (di ciò rimane traccia soprattutto nei centri più piccoli). Catanzaro (foto), ad esempio, fu per tutta l’età moderna un fiorente centro di produzione della seta, che godeva per questo di privilegi e statuti: in particolare, nel marzo 1519, Carlo V autorizzò la creazione del Consolato dell’Arte della Seta. Lo stesso imperatore concesse alla città il diritto di fregiarsi dell’aquila e del motto Sanguinis effusione per l’eroica resistenza mostrata contro le truppe franco-venete guidate dal Lautrec nel 1528. Protagonista anche della stagione rivoluzionaria del 1647-48, quando il popolo minuto insorse al grido di Fuori le gabelle, Catanzaro cambiò il suo aspetto soprattutto in seguito all’insediamento, tra XVI e XVII secolo, di molti Ordini religiosi. I Gesuiti arrivarono in città nel 1560, ma del loro passaggio non resta molto: il collegio di Catanzaro venne infatti abbattuto nella seconda metà del XIX secolo.