Il progetto della regina Margherita: il Monastero della Encarnación
A pochi metri dall’Alcázar e comunicante con esso attraverso un passaggio sotterraneo, si trovava il Real Monastero della Encarnación delle Agostiniane Recollette, fondato dalla regina Margherita d’AsburgoMargherita d’Asburgo (1584-1611) era figlia di Carlo II di Stiria, terzogenito dell’imperatore Ferdinando I. Si sposò per procura a Ferrara con Filippo III di Spagna, nel 1599. Morì subito dopo aver dato alla luce il suo ottavo figlio. Tra i suoi eredi: il futuro Filippo IV di Spagna, gli infantes Carlos e Fernando, la futura regina di Francia Anna d’Austria e la futura imperatrice Maria Anna d’Asburgo.. L’intenzione della sovrana nel dar vita ad un convento così prossimo al Palazzo fu quella di avvicinare i suoi criados, e anche i cortigiani, alla spiritualità recolletta che lei praticava. Ma anche in questo caso, Margherita non potè vedere terminato il convento, nel 1616, a causa della sua prematura morte nell’ottobre del 1611. Non vi è comunque dubbio che, con questa fondazione, la regina rafforzò la spiritualità di corte durante la seconda metà del regno di Filippo III e durante l’intero regno di suo figlio, Filippo IV. Il convento si impose infatti come il luogo più importante per le donne della corte, sia per quelle appartenenti alla famiglia reale, sia per le altre aristocratiche, le cui famiglie partecipavano di quella stessa spiritualità.
Il progetto di fondazione del Monastero della Encarnación nacque durante gli anni in cui la corte si trasferì a Valladolid (1601-1606), dove la regina ebbe occasione di conoscere la spiritualità recolletta attraverso Mariana de San JoséQuesta religiosa agostiniana nacque ad Alba de Tormes e conobbe, quando era ancora bambina, Santa Teresa d’Avila. Prima di fondare per ordine della regina Margherita il convento della Encarnación a Madrid, Mariana de San José aveva già fondato altri conventi di Agostiniane Recollette come quelli di Éibar (1603), Medina del Campo (1604), Valladolid (1606) e Palencia (1610)., che sarebbe stata la prima priora del Monastero della Encarnación. Il disegno dell’edificio fu opera dell’architetto reale Juan Gómez de Mora. Il complesso ha la forma di un grande rettangolo, al cui centro si situava la chiesa. Il convento è fatto di pietra e mattoni, mentre la facciata è interamente in pietra, con un portico a tre archi che presenta gli scudi dei monarchi fondatori. Come nel caso del Monastero delle Descalzas Reales, l’interno è decorato con piastrelle (azulejos) di Talavera de la ReinaSi tratta di un tipo di ceramica che si realizza nella città di Talavera de la Reina (Toledo). È modellata dalla creta estratta dal fiume Tajo, decorata con vari tipi di smalti. Dall’epoca di Filippo II, le ceramiche smaltate in bianco e azzurro furono usate per le pareti di numerosi conventi e palazzi, incluso l’Escorial, e per molti oggetti ornamentali. È la ceramica più celebre in Spagna e la sua città di provenienza basa gran parte della sua economia sulla vendita di tale materiale.. Esistono due sale dedicate alla pittura nel monastero: una è la Sala de pintura e l’altra è il Salón de Reyes, in entrambre si conservano ritratti della famiglia reale. Altro spazio da segnalare è la Sala de esculturas, in cui è custodita una serie di Cristos di Gregorio Fernández. Infine, ricordiamo il reliquiario della Encarnación, costruito su espresso desiderio degli Asburgo, con splendide vetrine di legno in cui è conservata una delle collezioni di reliquie più importanti di Spagna, con pezzi giunti da tutta Europa durante il XVII secolo.