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Regno di Napoli

Regno di NapoliIl regno di Napoli divenne un’entità autonoma con la divisione in due del Regno di Sicilia, conseguenza della rivolta dei Vespri e della guerra che ne seguì (1282-1302). Gli Angioini, che dal 1266 regnavano sulla Sicilia e su Napoli, persero l’Isola, sconfitti dagli Aragonesi, ma mantennero la parte peninsulare del regno. Nel 1442 Alfonso V il Magnanimo d’Aragona (1396-1458) sconfisse definitivamente gli Angioini, conquistò Napoli e riunificò i due stati sotto uno stesso sovrano. I due regni, tuttavia, conservarono la distinzione nominale che sarà superata solo nel 1816, con la nascita del Regno delle Due Sicilie. Dopo una breve occupazione francese (iniziata nel 1494), a partire dal 1503 il regno di Napoli seguì le sorti della Spagna, che ne affidò il governo ad un viceré. Nel 1647 scoppiò la rivolta popolare, poi detta di Masaniello, che venne sedata con le armi solo nell’aprile dell’anno successivo. Durante la Guerra di Successione spagnola (1701-1713), il regno di Napoli passò agli Asburgo d’Austria. Nel 1734, Carlo di Borbone (1716-1788, figlio di Filippo V di Spagna) riconquistò la capitale. Il trattato di Vienna (1738) riconobbe Carlo come re di Napoli e Sicilia, segnando così le premesse per la costituzione di un regno indipendente.

Per saperne di più:

  • G. Galasso, Storia del Regno di Napoli, 6 voll., Torino 2006.