La Plaza Mayor di Madrid
Come nel caso di Valladolid, anche a Madrid il terreno dove ora sorge la Plaza Mayor era situato, in età medievale, al di fuori della prima cerchia di mura. A partire dal XIII secolo, quando Madrid presentava poche migliaia di abitanti, si hanno notizie di uno spazio generato dal processo di essiccazione di una preesistente laguna. La Plaza del Arrabal, come era chiamata in quell’epoca, era di dimensioni ridotte e di forma irregolare e costituiva la sede del mercato cittadino. Già durante il XVI secolo, l’espansione territoriale e demografica della città, conseguenza dell’arrivo della corte, obbligò le autorità municipali a ripensare e rimodellare la piazza. Tale progetto venne però attuato solo nella fase finale del regno di Filippo III. Juan Gómez de Mora fu l’architetto incaricato di dare a Madrid quell’immagine monumentale, specchio fedele del potere del sovrano, che essa richiedeva. Egli lavorò dunque alla realizzazione di alcune fra le opere più rappresentative della capitale spagnola in età barocca. Tra il 1617 e il 1619 venne così costruita la Plaza Mayor, chiaramente ispirata a quella di Valladolid. La versione voluta e realizzata dal grande architetto prevedeva una pianta rettangolare con nove entrate, tre sotto archi e altre sei per vie scoperte, quattro pinnacoli e ben 477 balconi. La piazza in epoca barocca era pensata per ospitare cerimonie o eventi di carattere pubblico, quella madrilena è ulteriormente arricchita con le case della Panadería, sul lato nord, e della Carnicería, sul lato sud. La prima, in particolare, presentava stanze reali nel piano superiore e portici con archi ad altezza terra. Entrambe le case sono arricchite da piccole torri con tetti in ardesia, eredità del modello flamenco ed elemento caratteristico dell’architettura civile nella Monarchia degli Austrias. La costruzione originaria della piazza, in legno e mattoni, fu più volte danneggiata dagli incendi. Nel 1672, Tomás RománArchitetto spagnolo attivo nel XVII secolo, Tomás Román è celebre soprattutto per aver restaurato la Casa de la Panadería nella Plaza Mayor di Madrid dopo l’incendio del 1672. riparò la casa della Panadería, fornendole l’attuale stile più decorativo. Nel 1790, Juan de VillanuevaJuan de Villanueva (1739-1811) è considerato il massimo esponente dell’architettura neoclassica in Spagna. Lavorò a lungo per la casa reale borbonica, soprattutto nella reggia di El Escorial. Fu suo il restauro e parziale ricostruzione della Plaza Mayor di Madrid dopo l’incendio del 1790. Molto attivo a Madrid, sua città natale, realizzò anche l’Oratorio del Caballero de Gracia e l’Osservatorio Astronomico, entrambi situati nei giardini del Retiro. diede alla Plaza Mayor il suo odierno aspetto, pur rispettando il disegno originale di Gómez de Mora: chiuse la piazza, coprendo le vie scoperte che davano l’accesso, e ridusse l’altezza degli edifici.