La Plaza Mayor di Salamanca
La Plaza Mayor di Salamanca è una delle maggiori espressioni dell’arte barocca in Spagna. Anche in questo caso, la piazza sorge in uno spazio utilizzato sin dal Medioevo per il commercio urbano e situato vicino alle mura della città. Tale spazio, noto a partire dal XV secolo come plaza de San Martín (perché su di esso si affacciava la chiesa di San Martín) era tuttavia molto più grande dell’attuale Plaza Mayor (quasi quattro volte più ampia) e ospitava, oltre al mercato, anche feste e cerimonie religiose. Su iniziativa del corregidor Rodrigo CaballeroRodrigo Caballero y Llanes (1663-?) è stato corregidor della città di Salamanca, ma anche governatore, sindaco e giudice in altre località spagnole (Valencia, Barcellona e La Coruña) durante il regno di Filippo V (1683-1746). Sostenitore dei Borbone durante la Guerra di Successione (1701-1713), entrò in carica a Salamanca nel 1726. Tre anni dopo iniziarono, su sua proposta, i lavori che trasformarono la Plaza Mayor salmantina. La sua immagine è riprodotta in uno dei medaglioni che adornano la piazza., essa venne totalmente rimodellata a partire dal 1729, in linea con le teorie urbanistiche dell’epoca e sul modello delle plazas mayores già edificate in Spagna nei decenni precedenti. La prima fase dei lavori (1729-1735) fu diretta dall’architetto Alberto de ChurrigueraAlberto de Churriguera (1676-1750) era membro della famiglia che più di ogni altra ha rappresentato l’architettura barocca in Spagna. Maestro Mayor della Catedral Nueva di Salamanca, nella stessa città diresse la prima fase dei lavori di costruzione della Plaza Mayor. Spesso assieme ai fratelli e ai nipoti, lavorò alla cattedrale di Palencia, alla facciata della cattedrale di Valladolid e a molti altri progetti, anche a Madrid., che realizzò due dei quattro lati della piazza, ovvero il Pabellón (padiglione) Real e il Pabellón de San Martín. Dopo un periodo di interruzione dei lavori, dovuto ai litigi tra il comune e i proprietari delle case (1735-1750), l’opera venne ultimata con i restanti due lati, il Pabellón de Petrineros e il Pabellón del Consistorial, da Andrés García de QuiñonesNativo di Santiago de Compostela, Andrés García de Quiñones fu un architetto e scultore che lavorò soprattutto a Salamanca. La direzione dell’ultima fase dei lavori di costruzione della Plaza Mayor costituisce il suo contributo più importante alla storia della città. (1750-1755). L’architetto, tuttavia, non portò mai a termine il progetto del palazzo municipale, che prevedeva la costruzione di due torri laterali: essendoci il timore che la struttura non ne potesse sostenere il peso, esse rimasero unicamente nel plastico (maqueta) del 1745. Nei secoli successivi, la piazza ha subito parecchie modifiche, che tuttavia non ne hanno modificato la struttura originaria: nel XX secolo, ad esempio, sono stati tolti il giardino e il chiosco che ne occupavano il centro. Nel suo aspetto attuale, la Plaza Mayor di Salamanca ha la forma di un quadrilatero irregolare, dotato di ben 88 archi a tutto sesto. Tra di essi, spicca una serie di medaglioni che raffigurano alcuni personaggi celebri della storia spagnola: nel progetto iniziale, solo in parte rispettato, i re di Spagna dovevano essere rappresentati sul Pabellón Real, i condottieri e militari su quello di San Martín, mentre ai saggi e ai santi più importanti della storia iberica dovevano essere riservati, rispettivamente, il Pabellón de Petrineros e il Pabellón Consistorial. I primi medaglioni furono disegnati nel Settecento da Rodrigo Caballero e scolpiti da Alejandro CarniceroAlejandro Carnicero (1693-1756) è stato uno dei principali scultori spagnoli della prima metà del XVIII secolo, a cavallo tra barocco e neoclassicismo. Alcune delle sue opere sono conservate nella Catedral Nueva e nella Plaza Mayor di Salamanca, nelle cattedrali di Oviedo e León, nel Real Monasterio de Nuestra Señora de Guadalupe e nel palazzo reale di Madrid., molti altri sono stati aggiunti nel corso dei secoli, tra cui quelli che raffigurano le personalità che vollero e portarono a termine la costruzione della piazza.