Martina Franca
Il centro storico di Martina Franca conserva oggi un aspetto peculiare, in cui domina lo stile barocco e rococò. In effetti, gran parte delle chiese e dei palazzi signorili della città furono eretti tra XVII e XVIII secolo, mentre altri luoghi e edifici risalenti ad epoche precedenti furono ristrutturati o parzialmente modificati. Un esempio di questo tipo è l’Arco della Porta di Santo Stefano, detta anche di Sant’Antonio (immagine 1), una delle quattro porte d’ingresso presenti nell’antica cinta muraria. Costruito nel XIV secolo, l’Arco di Santo Stefano subì varie modifiche fino alla ristrutturazione del 1764, che gli conferì l’attuale stile barocco. Nella parte superiore si può notare la pregevole statua di San Martino a cavallo, al quale la città volse il suo ringraziamento per l’intervento miracoloso durante un assedio nel 1529.
Tra gli edifici di culto, un posto di rilievo è riservato alla Basilica di San Martino. Costruita nella seconda metà del Settecento laddove sorgeva un’antica collegiata romanica, la basilica dedicata al santo patrono della città è considerata il simbolo del barocco di Martina Franca. La maestosa facciata (immagine 2), tra i migliori esempi di Barocco nel Salento, presenta al centro l’immagine di San Martino che divide il mantello con un mendicante ad Amiens. Nelle nicchie della parte bassa sono conservate le statue dei santi Pietro, Paolo, Giuseppe e Giovanni Battista, in quelle della parte alta sono raffigurate le sante Martina e Comasia. Nell’interno, spiccano l’altare maggiore in marmi policromi e l’elegante cappella del Santissimo Sacramento.
Anche la chiesa di San Domenico venne eretta nel corso del XVIII secolo su una preesistente costruzione romanica. La facciata, in elegante stile barocco, è scandita in due ordini, ripartita da doppie lesene e arricchita da capitelli decorati da cariatidi dalla caratteristica forma di sirena. La chiesa del Carmine invece, edificata tra il 1727 e il 1758, si trova al di fuori delle antiche mura della città e denota anch’essa un elegante stile barocco. Tuttavia, il suo elemento di maggior valore è la pregiata statua policroma, dedicata a Santa Maria della Misericordia, attribuita a Stefano da PutignanoStefano da Putignano (1470 ca. – 1539 ca.) fu uno scultore attivo tra Puglia e Basilicata. Poco si sa della sua vita, tra le sue opere ricordiamo il Presepio nella Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta a Polignano a Mare, la statua di San Michele nella Chiesa Matrice di Mola di Bari, una Madonna in piedi col Bambino nella chiesa di San Benedetto a Brindisi e le due statue di Sant’Antonio da Padova e di San Francesco d’Assisi nella chiesa di Sant’Antonio da Padova a Nardò.. Discorso analogo può essere fatto anche per la chiesa della Natività e dolori di Maria Vergine, costruita nel Settecento su una cappella medievale intitolata alla Santissima Trinità e divenuta uno dei simboli del Barocco di Martina Franca. Questa chiesa venne in seguito trasformata in ospedale pubblico, ma al suo interno conserva alcune opere pittoriche di grande interesse, su tutte la Natività di Maria dell’artista, nativo della città, Leonardo Antonio OlivieriNativo di Martina Franca, Olivieri (1689-1752) si formò a Napoli nella bottega di Francesco Solimena. Fu attivo in vari centri del Sud Italia..
All’interno del tessuto urbano di Martina Franca non mancano comunque chiese costruite nel XVII secolo, cioè nel periodo di maggior fulgore dell’arte barocca. La chiesa di San Francesco da Paola, ad esempio, risale ai primi del Seicento e venne eretta laddove sorgeva una cappella cinquecentesca dedicata alla Madonna di Costantinopoli. Assieme al convento adiacente, la chiesa conserva alcune pregevoli opere del barocco salentino, mentre la sua facciata è dominata dall’imponente portale in pietra e da tre finestre esagonali.
La chiesa del Monte Purgatorio, eretta nel 1649 come sede della Congregazione del Santo Monte del Purgatorio, conserva anch’essa al suo interno alcune mirabili opere. La facciata, vera e propria sintesi di tradizione medievale e innovazione barocca, presenta un rosone affiancato da monofore e un portale sormontato da un tabernacolo che conserva alcuni affreschi.
Tracce di arte barocca sono visibili anche in alcuni elementi di altri edifici di culto di Martina Franca. La chiesa del Cristo alla Grotta risale al XVII secolo e fu costruita su una grotta già usata in passato come luogo di eremitaggio. Al di là della semplice facciata e della struttura muraria che poggia direttamente sulla roccia, nella chiesa spicca l’altare principale, in stile barocco, sotto il quale è conservata la statua di Cristo schiodato dalla croce, un tempo meta dei fedeli per ottenere l’indulgenza plenaria. La chiesa di San Francesco d’Assisi, costruita tra XVII e XVIII secolo dai frati minori conventuali, conserva al suo interno ben otto altari laterali in stile barocco, decorati con cornucopie, putti e vari simboli allegorici e didascalici. La chiesa di San Giovanni dei Greci, invece, è di origini molto antiche, legate ai primi secoli di origine di Martina Franca, e conserva al suo interno la struttura originale. L’esterno, invece, ha subito sostanziose modifiche nel Seicento e alcuni innesti barocchi, come la cimasa curvilinea con due fiaccoloni e l’inserimento centrale del campanile.
Oltre che nelle chiese, l’arte barocca compare anche in alcuni tra i più prestigiosi palazzi signorili di Martina Franca. Il Palazzo Ducale (immagine 3), costruito nella seconda metà del Seicento, è il monumento più rappresentativo della città assieme alla Basilica di San Martino. Antica residenza della famiglia Caracciolo e attuale sede del Municipio, l’edificio è il risultato dell’incrocio tra il barocco d’ispirazione leccese e l’opera di maestri locali. Al suo interno, degni di ammirazione sono gli affreschi di Domenico CarellaDomenico Antonio Carella (1721-1813) fu un pittore, formatosi nell’ambiente napoletano presso Francesco Solimena e Pompeo Batoni. Particolarmente attivo a Martina Franca, dove lavorò agli affreschi del Palazzo Ducale di Francesco III Caracciolo, la sua presenza è attestata in molti centri della Puglia, come Alberobello, Massafra, Taranto, Monopoli, Conversano e la natia Francavilla Fontana., raffiguranti scene bibliche, mitologiche e di vita cortigiana.
Tra i numerosi palazzi della città costruiti o ristrutturati tra XVII e XVIII secolo, i più celebri esempi di architettura barocca sono Palazzo Casavola (ora Marinosci), Palazzo Ruggieri, Palazzo Magli e Casa Cappellari, detta anche “ospedaletto”.