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Mesagne

Mesagne, in provincia di Brindisi, può essere annoverata tra le più importanti città barocche del Sud Italia. Nel XVII secolo, infatti, essa conobbe una fase di importanti cambiamenti a livello urbanistico, con l’abbattimento di numerosi edifici e la costruzione di palazzi, chiese e conventi. Nello stesso periodo vennero create anche due piazze, piazza del Principe, oggi piazza Orsini del Balzo, e piazza del Popolo, oggi piazza Criscuolo. La progettazione e la direzione di tali opere fu quasi sempre affidata al sacerdote e architetto, nativo di Mesagne, Francesco CapodieciFrancesco Capodieci (1605-dopo il 1663) nacque a Mesagne da una coppia di umili contadini. Sacerdote e architetto, ha legato il suo nome alla ricostruzione seicentesca della sua città natale. Uomo colto e dai molteplici interessi, operò anche in altri centri della Puglia barocca..

Tra gli edifici civili eretti nella prima età moderna, va ricordato il complesso del Monte di Pietà, ultimato nel 1626. Elementi caratteristici dell’esterno della costruzione sono la colonna angolare, i motivi apotropaici riscontrabili nei doccioni per lo scarico delle acque piovane, le cornici e le sagomature architettoniche applicate alle ampie finestre.

Tuttavia, ben più caratteristici del periodo barocco sono i numerosi edifici religiosi risalenti alla medesima epoca. La chiesa di Sant’Anna, ubicata in piazza Orsini del Balzo, venne edificata su progetto di Francesco Capodieci tra il 1683 e il 1699. Ai lavori di costruzione, interamente finanziati dalla moglie del feudatario locale, la principessa Vittoria Capano, parteciparono alcuni dei principali artisti salentini del periodo, come, ad esempio, Giuseppe Cino. La facciata è caratterizzata dalla grande eleganza e dalla sfarzosità delle forme, con riccioli e arabeschi floreali. Motivi principeschi, rose e grappoli fioriti decorano il portale, mentre festoni di frutta e intrecci di foglie uniscono tra loro le colonne laterali. Assieme a piazza Orsini del Balzo e al vicino castello normanno-svevo, la chiesa di Sant’Anna forma uno splendido complesso monumentale, il più importante di Mesagne.

Chiesa Matrice MesagneA pochi passi dalla chiesa di Sant’Anna sorge la chiesa Matrice, edificata anteriormente, tra il 1649 e il 1660, e sempre su progetto di Francesco Capodieci. La facciata (immagine), tipicamente barocca, è composta da tre ordini e decorata da ben 18 statue. L’interno della chiesa fu invece realizzato nella seconda metà del XVIII secolo. Meritevoli di interesse sono l’imponente organo, l’altare maggiore in marmi policromi, un notevole crocifisso ligneo cinquecentesco e numerose tele, fra le quali spiccano L’Assunzione di Maria Vergine di Saverio LilloSaverio Lillo (1734-1796) nacque a Ruffano, nell’attuale provincia di Lecce. Sebbene sia generalmente considerato un artista modesto, la sua figura è comunque rilevante nella scena culturale leccese del XVIII secolo. Pronto ad accettare, a causa delle ristrettezze economiche, qualsiasi richiesta della sua committenza, sia laica che religiosa, sue opere sono oggi conservate a Mesagne, a Galatina e nella chiesa parrocchiale Beata Maria Vergine di Ruffano, dove venne sepolto. e La Crocifissione di San Pietro di Domenico PincaDomenico Pinca (1746-1813) fu un pittore che nacque e lavorò principalmente a Mesagne..

La chiesa di Santa Maria in Betlem, appena fuori dal centro storico di Mesagne, costituisce un altro classico esempio di barocco salentino. La facciata, disposta su due ordini, custodisce nelle nicchie laterali del primo ordine le statue di San Pietro Celestino e di San Benedetto, mentre sul portale è posta la statua della Vergine. Nel secondo ordine, tra vari ornamenti ed elementi araldici, sono raffigurate Santa Scolastica e Santa Gertrude, omaggi all’ordine benedettino. L’interno, ad unica navata, esalta il Barocco con la struttura architettonica, gli altari e le abbondanti decorazioni. Varie opere pittoriche, realizzate da artisti locali, abbelliscono ulteriormente la chiesa.

Il santuario di Santa Maria Mater Domini fu invece eretto tra il 1598 e il 1605 per custodire l’icona medievale raffigurante la Madonna col Bambino, ritenuta miracolosa e pertanto oggetto della venerazione dei fedeli. Il santuario è in stile rinascimentale, ma l’interno, che presenta una pianta a croce greca, conserva l’altare maggiore, barocco, su cui è collocata l’icona mariana. Essa, peraltro, venne ridipinta dal pittore mesagnese Gian Pietro ZulloNativo di Mesagne, Zullo (1557-1619) fu un pittore che godette di una certa fama tra i suoi conterranei. Tra le sue opere, troviamo a Mesagne l’Incredulità di San Tommaso nel santuario di Materdomini, l’Apparizione della Madonna a San Giacinto nella chiesa della SS. Annunziata, e l’Adorazione dei pastori nella chiesa Matrice. dopo il 1598.

La chiesa di Sant’Antonio di Padova venne costruita a partire dal 1635 e fu sede di un’omonima confraternita, composta prevalentemente da artigiani, dalla metà del XVII fino alla metà del XIX secolo. Non vi è certezza riguardo agli artisti e alle maestranze che lavorarono alla realizzazione dell’opera, di sicuro essa venne finanziata con le elemosine offerte dagli abitanti di Mesagne e l’aiuto di alcuni ecclesiastici. La confraternita organizzava ogni anno, il 13 giugno, una processione con la statua del santo. La chiesa è a navata unica, con una facciata semplice a campo unico, delimitato da paraste con un frontone spezzato. Alcuni elementi della costruzione furono aggiunti in seguito ai danni provocati dal terremoto del 20 febbraio 1743.

La chiesa di San Leonardo venne invece edificata negli anni centrali del XVII secolo su un preesistente edificio fatto costruire nel XII secolo dall’Ordine dei Cavalieri Teutonici, che aveva importato a Mesagne il culto di San Leonardo. Anche questa chiesa, il cui progettista è rimasto anonimo, presenta una facciata a campo unico priva di particolari decorazioni. L’intero edificio, di modeste dimensioni, venne pure esso restaurato, con l’aggiunta di nuovi elementi, dopo il terremoto del febbraio 1743.

Infine, la chiesa dei Santi Medici Cosimo e Damiano, ubicata a pochi metri dalla chiesa Matrice, venne parimenti edificata durante il periodo di grande rinnovamento urbanistico conosciuto da Mesagne durante il XVII secolo. La facciata è caratterizzata dalle due porte che danno accesso ad un tempio a pianta esagonale, di piccole dimensioni. Le due tele conservate all’interno, raffiguranti la Madonna del Carmine che salva le anime del Purgatorio e l’Immacolata con i Santi Cosimo e Damiano, sono di epoca più tarda.

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