L’espulsione dei Moriscos
La lunga storia della presenza mussulmana nella penisola iberica era destinata a concludersi nel 1609, quando il re Filippo III e il suo storico favorito, il duca di Lerma, decisero di compiere una mossa che in un sol colpo avrebbe garantito loro ampi consensi e la soluzione di un problema di lunga data e sentito come incombente da gran parte della popolazione. Forte era stato infatti il timore che i mussulmani rimasti in Spagna potessero costituire un alleato interno per l’impero Ottomano, sempre visto come possibile invasore delle coste iberiche. I passati esempi di rivolta da parte della popolazione moriscaCon il termine Moriscos si designavano i discendenti dei Mori che, dopo la Reconquista cristiana, avevano formalmente accettato di convertirsi e di abbandonare l’Islam. In realtà, la popolazione morisca continuò a mantenere i propri usi e costumi tradizionali e a praticare in segreto la religione mussulmana. Dal 1609 fino al 1614, su ordine di Filippo III vennero espulsi dalla penisola iberica tutti i Moriscos, all’incirca 300.000 persone. facevano sempre temere che un nuovo tumulto fosse alle porte. Inoltre, il desiderio di bilanciare la discussa decisione di stipulare la Tregua dei dodici anniLa Tregua dei dodici anni (1609-1621) interruppe momentaneamente il lungo conflitto iniziato nel 1568 tra la monarchia spagnola e le Province Unite. La guerra riprese allo spirare della Tregua fino alla pace di Vestfalia (1648), con il quale gli Asburgo riconobbero definitivamente la raggiunta indipendenza dei “ribelli” delle Fiandre. con le rivoltose Province Unite fu un’altra delle condizioni che favorirono il decreto di espulsione dei Moriscos, promulgato il 9 aprile 1609. Per lungo tempo, il duca di Lerma si era mostrato, se non contrario, quanto meno non interessato alla questione della minoranza mussulmana, di cui anzi aveva potuto verificare la laboriosità ed efficienza durante il mandato vicereale a Valencia. Ma dinanzi a un momento di difficoltà politica, cedette alle pressioni di una cospicua parte della società castigliana. Cinque anni dopo il decreto di espulsione, nel 1614, il bilancio finale di questa politica fu l’allontanamento forzato dalla penisola iberica di oltre 300.000 Moriscos, di cui 130.000 circa dal regno di Valencia (quasi un terzo della sua popolazione totale). Tale decisione si mostrerà carica di conseguenze per il successivo sviluppo della storia spagnola.