Isola Bella Borromeo e il suo palazzo
In uno dei principali laghi italiani, il lago Maggiore, sono situate le cosiddette isole Borromee, un arcipelago composto da tre isole, un isolotto e uno scoglio nel braccio di lago chiamato golfo Borromeo, tra i comuni di Stresa e Pallanza. L’isola bella è lunga poco più di 300 metri e larga poco meno di 200, ed è interamente occupata da una villa e da un giardino all’italiana tra i più caratteristici del periodo barocco italiano.
Fino al Seicento, l’isola ospitava unicamente un piccolo villaggio di pescatori e due chiese. Nel 1632, il proprietario Carlo III Borromeo (1586-1652) ribattezzò l’isola, fino a quel momento “isola inferiore” o “isola di sotto”, in Isola Isabella, in onore della moglie Isabella D’Adda, e affidò al milanese Giovanni Angelo Crivelli la costruzione di un grandioso palazzo. Ritardati dallo scoppio della grave epidemia di peste che colpì il ducato di Milano nel XVII secoloLa grave epidemia di peste che colpì l’Italia e l’Europa nel 1630 fu tra le più calamitose della storia, provocando innumerevoli vittime. In particolare nel ducato di Milano e nella sua capitale, perì quasi metà della popolazione. I capitoli XXXI e XXXII de I promessi sposi di Alessandro Manzoni hanno reso famosa questa epidemia e le trasformazioni che essa causò nella società lombarda dell’epoca., i lavori proseguirono sotto l’impulso del figlio di Carlo III, Vitaliano VI Borromeo (1620-1690), e sotto la direzione dell’architetto ticinese Carlo FontanaL’architetto e scultore Carlo Fontana (1638-1714) era nativo della Svizzera italiana, ma legò le sue fortune soprattutto alla città di Roma. Collaboratore di Bernini, Fontana ha lasciato la propria impronta nella Roma di fine Seicento e inizio Settecento. Tra le sue opere, ricordiamo Palazzo Montecitorio, la Basilica dei Santi XII Apostoli e, all’interno della Basilica di San Pietro, la fonte battesimale e le tombe della regina Cristina di Svezia e dei papi Clemente XI e Innocenzo XII.. La villa, alla quale lavorarono altri grandi artisti e architetti nel XVII e nel XVIII secolo, divenne così scenario di sontuose feste e rappresentazioni teatrali, conosciuta e ammirata in tutta Europa. I giardini vennero completati nel 1671 da Carlo IV Borromeo, mentre l’intera isola venne trasformata in modo da assumere la forma di una nave, con il palazzo a prua e i giardini a terrazze a poppa.
Il palazzo, completato solo nel XX secolo da Vitaliano X Borromeo, è posizionato all’estremità nord dell’isola. Presenta una facciata lunga 80 metri ed ha una pianta a forma di T. La sporgenza curvilinea al centro corrisponde al salone d’onore, costruito a due piani e sormontato da una cupola. Al suo interno, il palazzo custodisce numerose opere d’arte e porta i segni dei grandi eventi di cui fu teatro e delle illustre personalità che ospitò. Al primo piano troviamo, ad esempio, la sala di Napoleone, dove il condottiero francese soggiornò nel 1797, e la sala della Musica, dove si tenne la conferenza di Stresa del 1935 tra Italia, Francia e Gran Bretagna. Altre sale del palazzo ospitano invece capolavori di Luca Giordano, del CeranoGiovan Battista Crespi, detto il Cerano (1567/68-1632) fu la maggior figura della pittura lombarda durante l’episcopato di Federico Borromeo (1595-1631). Grande pittore di storia, interprete del clima controriformistico della Milano borromaica, collaborò alla realizzazione dei grandiosi apparati allestiti a Roma e Milano per la beatificazione e canonizzazione di Carlo Borromeo, dei quali restano importanti dipinti nel Duomo di Milano. Fu anche scultore e architetto., di Francesco del CairoFrancesco del Cairo (1607-1665) fu un pittore attivo in Piemonte e in Lombardia, salvo un breve soggiorno a Roma. Pittore ufficiale della corte sabauda dal 1633 al 1648, fu autore soprattutto di dipinti di soggetto sacro., Francesco ZuccarelliFrancesco Zuccarelli (1702-1788) fu un pittore toscano, specialista della pittura di paesaggio e dei ritratti. Attivo a Roma, Venezia e Londra, lavorò molto per l’aristocrazia inglese e per il sovrano. Fu tra i membri fondatori della Royal Academy., Salvatore Rosa e Pieter Mulier detto il TempestaPieter Mulier il Giovane, detto il Tempesta (1637ca.-1701) fu un pittore olandese, figlio e allievo di Pieter Mulier il Vecchio. Specializzato in paesaggi di mare, si trasferì in Italia nel 1656, soggiornando negli anni successivi a Roma, Genova (dove venne incarcerato tra il 1676 e il 1684 per l’omicidio della moglie), Milano (sotto la protezione dei Borromeo), Bergamo e Brescia. Morì a Milano. (di cui i Borromeo furono protettori e mecenati). Nella galleria degli arazzi si possono ammirare sei enormi arazzi fiamminghi cinquecenteschi, in seta e oro, nei quali è riprodotto con insistenza il LiocornoIl liocorno, o unicorno, è una creatura leggendaria raffigurata solitamente come un cavallo bianco con un unico lungo corno sulla fronte e, a volte, con barbetta caprina, coda da leone e zoccoli. In araldica, il liocorno simboleggia forza e vittoria. Compare negli stemmi di Regno Unito, Scozia, Canada e Lituania e negli scudi di grandi famiglie come gli Este e i Borromeo., emblema dei Borromeo. Nella galleria dei quadri, riaperta al pubblico in anni recenti, vi è la collezione privata della famiglia, con opere di Raffaello, CorreggioAntonio Allegri, detto il Correggio (1489-1534) fu un pittore italiano rinascimentale. Nato e morto nel paese emiliano da cui deriva il suo pseudonimo, vi visse quasi tutta la vita, salvo un breve soggiorno a Parma. Poco si conosce della sua biografia. Tra le sue opere ricordiamo, a Parma, la decorazione della Camera della Badessa, della chiesa di San Giovanni Evangelista e della cupola della cattedrale. Tra i dipinti, Danae, il Ratto di Ganimede, Giove e Io., Tiziano e Guido Reni. Da ricordare inoltre, nella parte inferiore del palazzo, le grotte, ricoperte di pietre e conchiglie e ricche anche di testimonianze archeologiche.