Presepi napoletani della nobiltà spagnola (I)
Se nel Settecento il gusto per il presepe napoletano rappresentò una distrazione nella vita di Palazzo, oggi i presepi possono essere oggetti di lusso, autentiche opere d’arte, conservate, restaurate ed esibite in importanti musei nazionali. È il caso, ad esempio, del Museo de Historia di MadridRacconta la storia di Madrid – attraverso una collezione di mappe, dipinti e vari oggetti – da quando Filippo II la convertì nella capitale della sua vasta Monarchia nel XVI secolo. È situata in calle Fuencarral, e l’edificio presenta una delle facciate barocche più importanti di Madrid., che è riuscito a raccogliere un buon numero di figure napoletane del XVIII secolo provenienti da collezioni appartenute ai nobili spagnoli che, imitando la passione della famiglia reale, avevano incaricato a celebri scultori napoletani del periodo la realizzazione di eleganti figure per il presepe. Sebbene non si sappia a quale nobile sia appartenuto, quello del Museo de Historia è uno dei presepi napoletani più famosi e visitati di Madrid.
Ogni anno viene montata nel museo la stessa rappresentazione, in cui la pompa e l’ostentazione delle cerimonie della corte di Napoli si mescolano con la scenografia dell’antica città di Betlemme. Per creare l’ambientazione e imitare la realtà agli occhi dei contemporanei del XVIII secolo, si aggiungevano colonne romane, seguendo così il gusto classicista dell’epoca e anche l’impatto culturale della scoperta di Pompei, che faceva da modello per la rappresentazione dell’antica Betlemme. Non era dunque percepito come un problema l’accostamento anacronistico tra i Re Magi e le scene di vita del popolo napoletano.
Non si conosce l’autore di questo presepe, benchè la precisione della tecnica e il realismo delle figure suggerisca che si tratti – come è segnalato anche nel Museo – di Giuseppe SanmartinoGiuseppe Sanmartino (1720-1793) fu un importante scultore italiano, esponente di spicco della scena artistica napoletana del Settecento. La sua opera più celebre è senz’altro il marmoreo Cristo velato realizzato per la cappella dei principi di Sangro di Sansevero a Napoli, la Cappella Sansevero. Ma nella sua lunga carriera, Sanmartino fu autore di altre grandi opere, come la decorazione della chiesa dell’Annunziata o l’altare della Chiesa della Nunziatella. Fu anche creatore di figure di presepi. o di Francesco CelebranoFrancesco Celebrano (1729-1814) fu scultore, pittore al servizio di Ferdinando IV di Borbone, grande decoratore di porcellane e autore di una ricca produzione presepiale. Suo figlio Camillo, di cui non si conosce la data di nascita ma che fu attivo tra il 1780 e il 1828, fu formato dal padre e ne continuò l’attività soprattutto nella costruzione e decorazione di presepi.. Tutte le figure sono snodabili, il che permette una migliore rappresentazione e una maggiore varietà di movimento. Furono utilizzati tessuti di seta per i vestiti e argento, secondo lo stile dell’etichetta napoletana, per gli accessori e i gioielli. Questi ultimi individuavano e caratterizzavano le figure, definendone allo stesso tempo il posizionamento nella scala sociale. Curiosa risulta infine la comparsa di bufali in questi presepi spagnoli, chiaro segno dell’eredità della scenografia napoletana: tali animali infatti non erano allevati nella Spagna dell’epoca ed erano quindi poco riconoscibili per lo spettatore iberico del XVIII secolo.