Pieter Paul Rubens
Figlio di un calvinista fiammingo rifugiatosi a Colonia per motivi religiosi, Pieter Paul Rubens (1577-1640) soggiornò in Italia dal 1600 al 1608. Oltre a perfezionare la sua arte sull’esempio dei grandi artisti del Rinascimento, ma anche di Annibale Carracci e del Caravaggio, Rubens si mise al servizio di Vincenzo Gonzaga, duca di Mantova, per il quale alternò l’attività di pittore con missioni diplomatiche e politiche. La più celebre di queste lo portò per otto mesi, nel 1603, alla corte del re di Spagna Filippo III. Rientrato nei Paesi Bassi, si dedicò ad un’intensa attività, protetto dal favore dei reggenti Alberto d’Asburgo e Isabella. Continuando ad alternare l’attività artistica con quella politico-diplomatica (missioni a Madrid e poi a Londra negli anni 1628-1630), Rubens si impose come uno dei maggiori artisti della sua epoca. Tra le sue opere: il Ritratto equestre del duca di Lerma, Sansone e Dalila, l’Autoritratto con la moglie, il Cristo morto, le 24 grandi tele che costituiscono il ciclo delle allegorie della vita di Maria de’ Medici regina di Francia, il Trittico di San Ildefonso.