Guerra di Successione austriaca
Appena due anni dopo la pace di Vienna (1738), la morte senza eredi maschi dell’imperatore Carlo VI (1685-1740) fu all’origine di una nuova guerra di successione. Se infatti Carlo aveva già provveduto a designare Francesco di Lorena (1708-1763), marito della figlia Maria Teresa (1717-1780), come nuovo imperatore, molto più controversa era la sua successione nei domini ereditari della casa d’Asburgo, ovvero Austria, Boemia e Ungheria. Con la Prammatica sanzione del 1713, Carlo aveva infatti modificato la legge di successione, privilegiando la discendenza diretta, anche se femminile, di sua figlia Maria Teresa rispetto a quella collaterale. Alla sua morte, l’elettore di Sassonia e il duca di Baviera, mariti delle due figlie del fratello maggiore di Carlo VI e precedente imperatore, Giuseppe I (1678-1711), reclamarono i territori asburgici, con l’appoggio di Francia, Spagna, Prussia e Sardegna. Al contempo, sostennero l’elezione al trono imperiale del duca Carlo Alberto di Baviera. Dopo otto anni di scontri militari e complicate trattative diplomatiche, la pace di Aquisgrana (1748) riconobbe a Maria Teresa la successione ai dominii asburgici e al marito Francesco il trono imperiale. L’emergente Prussia ottenne la ricca regione della Slesia, mentre il secondogenito di Filippo V di Spagna fu riconosciuto duca di Parma e Piacenza con il nome di Filippo I.