La Certosa di San Martino
L’attività di architetto di Fanzago iniziò nel 1623 al fianco di Giovanni Giacomo ConfortoGiovanni Giacomo Conforto o Di Conforto (1569-1630) fu un architetto che progettò alcune tra le chiese più famose di Napoli. Molte sue opere furono però portate a termine da altri artisti, su tutti Cosimo Fanzago. Di formazione tardomanierista, contribuì fortemente allo sviluppo del barocco napoletano. Tra i suoi lavori più importanti, le chiese di Santa Maria della Verità e di Santa Teresa degli Scalzi e il chiostro maggiore di Monteoliveto. Lavorò con il Fanzago nel cantiere della Certosa di San Martino. nella certosa di San Martino, di cui fu direttore dei lavori dal 1627 al 1656. La sua impronta risulta dunque fortissima in uno dei maggiori complessi monumentali di Napoli, esempio mirabile di arte e architettura barocca. Fanzago si adoperò soprattutto per la decorazione del chiostro grande, in cui realizzò personalmente alcuni dei busti dei santi certosini: il Beato Nicolò Albergati, il S. Ugo e il S. Bruno, mentre il Beato Landino e il S. Anselmo furono da lui ideati ma poi materialmente realizzati da suoi allievi. Per quanto riguarda la chiesa della certosa, Fanzago progettò la nuova facciata, solo parzialmente edificata, lavorando inoltre alla cappella di S. Bruno, al pavimento del coro e a numerosi arredi decorativi architettonici che ne evidenziano la genialità creativa e innovativa: tra di essi, le decorazioni policrome all’interno di alcune cappelle, gli intarsi nel pavimento della navata, i rosoni nei contropilastri e i putti posti all’ingresso delle numerose cappelle.
Negli stessi anni napoletani, Fanzago lavorò sia alla Basilica santuario del Gesù Vecchio, sia alla chiesa del Gesù Nuovo. Nel Gesù Vecchio, in particolare, l’artista ha lasciato le sue opere migliori nelle vesti di scultore: il riferimento è al David, ma soprattutto all’Isaia e al Geremia. Le ultime due, tuttavia, furono realizzate posteriormente, negli anni Cinquanta del Seicento.