Il “Cristo yacente” di Gregorio Fernández
María Bolaños Atienza, Direttrice del Museo Nacional de Escultura di Valladolid, ci illustra una delle opere più importanti conservate, in mostra permanente, presso il Museo vallisoletano.
Questa versione del Cristo yacente di Gregorio Fernández è uno dei capolavori assoluti della scultura barocca spagnola in legno policromato. L’autore, originario della Galizia, creò altri esemplari di Cristos yacentes, oggi conservati presso varie istituzioni spagnole (ad esempio, sempre a Valladolid, nel museo del Real Monasterio de San Joaquín y Santa Ana o nella iglesia de San Miguel y San Julián). Si tratta di un’opera caratteristica per la sua drammaticità tipicamente barocca, un’opera improntata ad un realismo estremo che colpisce i sensi, capace di suscitare un impatto emozionale molto intenso. Fu realizzata su incarico dei gesuiti, grandi promotori artistici nella Spagna e nell’Europa dell’epoca: risulta evidente a tal proposito lo spirito pedagogico in base al quale l’opera fu pensata e lavorata. Forte è il contrasto ideale tra la grandezza incorporea di Dio e il nudo maschile di Gesù, tra l’idealizzazione del corpo e la rappresentazione sin troppo realistica delle ferite.