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Gennaro Annese

Gennaro Annese (1604-1648) fu uno dei capi della seconda fase della rivolta napoletana del 1647-48, successiva alla morte di Masaniello (16 luglio 1647). Di professione armaiolo, si impose alla testa della rivolta nell’ottobre 1647, durante il bombardamento della città da parte della flotta capitanata da don Giovanni d’Austria. Oltre a organizzare la resistenza della città, fu lui a invocare la protezione del papa e della Francia e a contattare il duca di Guisa. Il 22 ottobre, dopo la proclamazione della Real Repubblica Napoletana, assunse il pieno comando, coadiuvato da un gruppo di personaggi nel quale spiccava l’avvocato Vincenzo d’Andrea. I contrasti con il duca di Guisa (cui aveva ceduto il comando militare), il mancato appoggio francese, la pressione degli Spagnoli e in generale la mancanza di organizzazione e di un chiaro progetto da parte dei rivoltosi segnarono la fine dell’esperienza repubblicana. Gli Spagnoli entrarono a Napoli il 6 aprile, ma Annese si arrese solo grazie all’intervento del cardinal Filomarino, che lo convinse a consegnarsi pacificamente. Rimasto in contatto con i Francesi, Annese venne comunque arrestato dal viceré conte di Oñate il 12 giugno. Torturato e sottoposto a un rapido processo sommario, fu giustiziato il 20 giugno 1648 a Castel Nuovo.

Per saperne di più:

  • A. Musi, La rivolta di Masaniello nella scena politica barocca, Napoli 1989.
  • R. Villari, Un sogno di libertà. Napoli nel declino di un impero 1585-1648, Milano 2012.