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La celebrazione della festa di San Isidro: tradizione barocca versus festa popolare

Tra la fonte, la Ermita (cappella) e il grande prato di San Isidro si celebra il 15 maggio la festa in onore del Santo Patrono di Madrid. Ma San Isidro, essendo un santo contadino, è anche il patrono di numerosi paesi in tutta la Spagna. A Madrid, sul margine destro del fiume Manzanarre, tra i ponti di Segovia e Toledo, si erge la Ermita di San Isidro. Sul luogo dove sorge la Ermita si ricorda un altro miracolo del Santo: un giorno, il proprietario delle terre dove Isidro lavorava aveva molta sete e chiese al contadino dove poteva prendere un po’ d’acqua. Isidro lo mandò a un campo dove sgorgava molta acqua, ma il proprietario si recò sul posto e non trovò nulla. Allora il signore, infuriato, tornò da Isidro per rimproverargli l’inganno, ma Isidro lo accompagnò al medesimo luogo, colpì una pietra e chiese a Dio l’acqua. In quello stesso istante sgorgò una gran quantità d’acqua dal suolo, con la quale il padrone di Isidro potè saziare la sua sete. La fama miracolosa di queste acque fece sì che i Madrileni si avvicinassero con le loro anfore a raccogliere l’acqua, e così venne costruita sul posto una fonte sacra. Nel XVI secolo, l’imperatrice Isabella del PortogalloNacque il 24 ottobre 1503 a Lisbona, figlia del re Manuele I del Portogallo e di Maria d’Aragona. Si sposò nel 1526 con l’imperatore Carlo V (Carlo I di Spagna), che cercava di continuare la politica matrimoniale orchestrata dai Re Cattolici per ottenere l’unione di Castiglia e Portogallo. Dal matrimonio nacquero cinque figli, di cui Filippo II fu il maggiore. Isabella morì a Toledo il 1 maggio 1539, dopo un parto prematuro., vedendo che suo marito Carlo V e suo figlio Filippo (il futuro Filippo II) si erano ammalati con febbri molto alte, ordinò di portare l’acqua  miracolosa per curarli, operando così un nuovo miracolo. Come ringraziamento per la guarigione, l’imperatrice fece costruire un’ermita nel 1528. Con il passare del tempo, la piccola struttura venne sottoposta a vari restauri, fino all’attuale aspetto, in stile neoclassico. L’acqua santa continua a sgorgare sotto l’altare della Ermita del Santo ed esce poi fuori dal tempio.

Nel 1623, un anno dopo la canonizzazione di San Isidro, i sovrani Filippo IV e Isabella di BorboneIsabella di Borbone nacque nel 1602. Figlia di Enrico IV di Francia e di Maria de’ Medici, si sposò con Filippo IV (1605-1665), con il quale ebbe otto figli, molti dei quali morti da bambini. Nel 1629 diede alla luce l’erede al trono, Baltasar Carlos, che sarebbe poi morto nel 1646, due anni dopo la madre (1644). A corte era noto il cattivo rapporto tra la regina e il potente favorito del re, don Gaspar de Guzmán, conte-duca di Olivares. presero parte alla festa in onore del Santo recandosi all’Ermita per raccogliere l’acqua santa, convertendo in tal modo il piccolo tempio in luogo di pellegrinaggio ogni 15 maggio. A questa tradizione inaugurata dai monarchi nel XVII secolo, si uniscono costumi popolari più moderni che hanno trasformato la festa di San Isidro in un insieme di riti e sentimenti devoti che i Madrileni celebrano ogni anno.

Come mostra il video, la festa di San Isidro comincia con la “Feria de la Cacharrería” (Fiera del vasellame e delle ceramiche), situata nella Plaza de las Comendadoras. Nella fiera è tradizione acquistare le anfore nelle quali raccogliere in seguito l’acqua nella Ermita del Santo, all’ingresso della quale continuano a formarsi lunghissime file di persone che aspettano pazientemente il proprio turno per avere l’acqua santa. Il pomeriggio del 15 maggio viene invece trascorso, secondo la tradizione, nella “Pradera de San Isidro” (il grande prato di San Isidro), dove si festeggia con musica e balli e dove i Madrileni partecipano a questo grande rito primaverile portandosi da bere e da mangiare. Nella Pradera si possono vedere ancora molte persone vestite da San Isidro, che indossano cioè l’abito tipico di Madrid chiamato “chulapo”Abito tipico madrileno risalente al periodo tra XIX e XX secolo. Per la donna, esso consiste in un fazzoletto sopra la testa con garofano rosso, un vestito tipico a pois fino ai piedi e Mantón de Manila (uno scialle di grandi dimensioni e di forma quadrata). Per gli uomini invece gilet con garofano nel risvolto, pantaloni scuri attillati, berretto a quadri e fazzoletto bianco al collo., la cui origine risale alle operette spagnole (zarzuelas) del XIX secolo. In quanto alla gastronomia, è tradizione mangiare un dolce tipico che si chiama “rosquillas del Santo”, di mille colori e sapori, como mostrato alla fine del video.

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